venerdì 15 gennaio 2016

La Via Degli Astronauti - Dietro Ogni Memoria (Recensione)

La Via Degli Astronauti è il nome di una band nata cinque anni fa in uno scantinato della provincia di Caserta sotto metri di polvere e terra, da un'idea di Raffaele (batteria) e Antonio (basso) con in mente i Massimo Volume e gli Shellac. Con l'arrivo di Luigi (chitarra) e poi Mario (voce), le cose sono gradualmente cambiate per evolversi in qualcosa di totalmente diverso e di nuovo, così nuovo per l'epoca che oggi non ci credereste mai, dato che il genere si è diffuso capillarmente in Italia. Loro stessi all'inizio non ci hanno creduto fin quando Mike Watt dei Minutemen passò nel suo programma radiofonico The Watt from Pedro Show un loro pezzo, che li ha incoraggiati ad esporsi alla luce del sole napoletano, fatto quasi esclusivamente da cover bands e Brit Pop a manetta.  Primo lavoro fu una demo registrata dal bassista solo 16enne, seguita dall'EP Storie per Fallo Dischi, etichetta indipendente fondata nel frattempo da Mario con un amico. Dopo qualche tempo Raffaele e Antonio abbandonano La Via, ma il progetto continua con Willy alla batteria e Daniele al basso, componendo l'attuale formazione. Il gruppo descrive il suo disco così:

Dietro ogni memoria è il primo LP de La Via degli Astronauti, a 5 anni di distanza dall’ep Storie. È quindi un disco di memorie, nato innanzitutto dalla profonda esigenza di documentare l’intensa attività live di questi anni, con tutto quello che ci è ruotato attorno: successi e delusioni, sbornie e notti bianche, amori e litigi.
In questo senso Dietro ogni memoria non vuole essere l’esordio di una band emergente, ma una testimonianza di ciò che è (e speriamo continui a essere) un’intera Scena, fatta di persone, luoghi e sensazioni, così come l’abbiamo vissuta noi.
Le tracce non seguono l’ordine in cui sono state composte, ma quello in cui vengono suonate dal vivo perché è quella la nostra dimensione, perché il punk non va ascoltato in salotto ma respirato, ai concerti, nei locali troppo piccoli e affollati, insieme alla puzza di sudore e sigarette.
Noi crediamo che musica e vita si intreccino, e un disco è ciò che nasce da questa unione.
Questo disco, insomma, si doveva fare. È stato un'esigenza, è nato dalla necessità di mettere un punto fermo alle Storie di quattro ragazzi intrecciate a quelle di molti altri, perché col senno di poi acquistino un senso nuovo, che quando vivi in prima persona e nel presente non si può cogliere. Sono dei ragazzi che hanno visto dal nulla crescere qualcosa intorno a sé, con una spinta propulsiva che ha portato alla formazione di sempre più band con intenti più o meno comuni, quello di dire qualcosa di sé, di un amore ormai consunto dal tempo e dalle delusioni, della propria esistenza in un posto che non tutti vedono con gli stessi occhi di chi ci vive.
Musicalmente il disco comprende 12 tracce di post-hardcore storto e sclerotico, senza soste. La voce risuona di (primo) Il Teatro degli Orrori, Kina e Negazione per volumi e modo di cantare, che alterna parlato, cantato e scream. Le chitarre si spingono al limite della dissonanza (Nuvolablu) e i ritmi sono martellanti e decisi, facendo di basso e batteria un'unico bastone da combattimento compreso tra At The Drive In e The Jesus Lizard per pesantezza e impatto. Una bomba atomica. Lasciatevi contagiare dal puzzo di sigaretta e sudore dei concerti che traspare dalle atmosfere di questo disco. Solo per veri maschioni.

Voto: ◆◆◆
Label: CONTROCANTI, Cheap Talks, CBC Records, Sciroppo Dischi, SULLE DITA



0 comments:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Licenza Creative Commons

 
© 2011-2013 Stordisco_blog Theme Design by New WP Themes | Bloggerized by Lasantha - Premiumbloggertemplates.com | Questo blog non è una testata giornalistica Ÿ