martedì 24 maggio 2011

The prodigy - World's on fire (Recensione)


E' uscito fuori un po a sorpresa, senza troppi preavvisi, e non è una cosa particolarmente avvezza ai tre dell'Essex, i Prodigy, da non confondere con l'hip hop dei Prodigy of Mobb Deep, che ormai si sa, si specifica sempre, ma lo sanno tutti. Questo è il primo disco live della band e fotografa benissimo la situazione attuale dell'mc Maxim Reality, il tuttofare Liam Howlett e le vocals di mr Keith Flint, forse il personaggio più noto ma il meno interessante dei tre. Ogni nuova uscita porta sempre qualcosa di nuovo nel sound del collettivo ed effettivamente questo disco mi ha un po spiazzato da questo punto di vista...mi è sembrato di ascoltare una collezione di pezzi sentiti milioni di volte (in quanto specifico che sono il mio gruppo preferito, ma cercherò di non essere troppo di parte), alcuni dei quali sono stati rivisitati live in versione maggiormente rock 'n roll oriented. Ora, si tratta di un live album registrato abbastanza bene durante il World's on fire world tour e presenta 17 pezzi che sono un po pochini, ma di fatto sono quelli maggiormente proposti dalla band oggi. L'unico difetto che ho sempre trovato non solo nelle produzioni di questo tipo ma nei Prodigy in particolar modo è che dal momento in cui si sono maggiormente avvicinati ad una etica stilistico-compositiva al rock, cioè sin da Their law, ma in modo particolare da TFOTL (acronimo di The fat of the land) hanno iniziato, e questo secondo il mio gusto costituisce un piccolo sbaglio, a reinventare le loro vecchie tracce di stampo early rave in chiave rock, alle volte riuscendoci maggiormente, ma spesso andando a snaturare la bellezza del pezzo originale, rendendo talvolta i pezzi delle sorte di remix on stage discutibili. La cosa si può trovare anche in questa sede, ed appunto non si tratta di una novità. I Prodigy fanno parte di quei gruppi che, al contrario di coloro i quali eseguono i pezzi così come sono su disco, li modificano sempre e non in modo velato. Questo costituisce un punto di forza e allo stesso tempo un punto di debolezza, che comunque esiste, specifico, solo su live. La loro grandezza è sempre stata quella di riuscire a realizzare sempre e comunque prodotti innovativi, che non sono mai stati la successione dei precedenti, ma qualcosa di completamente nuovo, salvo però, on stage, modificare i precedenti lavori secondo le attuali cifre stilistiche applicate. Premettendo che questa è in fondo una compilation, possiamo trovare il lato pratico di questo discorso in particolar modo in quei pezzi che o appartengono al periodo Experience - MFTJG (Music for the jilted generation), oppure che pur attuali hanno delle sonorità maggiormente tendenti alla old school, mentre i pezzi che hanno una attitudine più rock vengono ulteriormente valorizzati dall'utilizzo di una strumentazione sempre più orientata in quella direzione. Alcuni chiari esempi del primo tipo sono per il passato "Weather experience", "Out of space" e "Voodoo people", così come anche "Thunder" e "Colours" (i casi più emblematici di pezzi recenti nati early e resi rock), al contrario i classicissimi "Smack...", "Breathe", "Invaders must die", "Firestarter", "Their law" etc... esprimono la nostra seconda categorizzazione. E' inutile dire che mancano tantissimi classici che oramai non sono più fortemente valorizzati dalla band, ma mancano, e questo è un gusto personale, stranamente dei grandissimi pezzi tratti dall'ottimo AONO (Always outnumbered, never outgunned) che però alla band dell'Essex non sembra proprio piacere live, sarà perchè all'epoca lo fece unicamente Liam, non per essere suonato live ma per sperimentare. Mancano inoltre decine di altri pezzi clamorosi che, e questa è una colpa, sarebbero potuti essere inseriti in un doppio cd. Non faccio particolari nomi, ma basta conoscere abbastanza bene la discografia dei nostri per rendersene conto. Un disco da avere per i collezionisti dei Prodigy, ma che al neofita potrà interessare molto meno rispetto agli originali o a quella raccolta di qualche anno fa, "Their law", che ancora oggi considero la più completa sotto tutti i punti di vista. Comunque, da avere nella propria Prodigy-collection.

Label : Take me to the hospital

Voto: ◆◆◆◆◆

0 comments:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Licenza Creative Commons

 
© 2011-2013 Stordisco_blog Theme Design by New WP Themes | Bloggerized by Lasantha - Premiumbloggertemplates.com | Questo blog non è una testata giornalistica Ÿ