Con gli Strip In Midi Side, sembra di essere tornati giovani di almeno trent’anni, nel pieno centro degli anni Ottanta, in quel continuo movimento ondulatorio elettro clubbing, al centro vitale di quel flusso plastificato sempre pronto a sfamare l’eterno popolo della notte, ma non da sottovalutare e smaltire in quattro e quattr’otto come un mero prodotto da scioglimento muscolare, danzereccio quanto uno vuole, ma anche con contenuti lirici di pregio, parole e concetti che fanno carotaggio sulle mancanze della società comune, sulle ansie umane, di costume e sui giramenti di testicoli di chiunque abita al di sotto del potere, dei poteri e delle loro ombre nascoste.
“Non ti amo più, amore” è tutto questo, corale, vivo e ribelle, un disco che conduce al suo ascolto “in just intonation”, ricco di significati fisici che tra slow-core amarognolo, vave sottovuoto, fraseggi pop e snodamenti dancefloor, respiri di Garbo e lontanissimi Hurts ammorbiditi – le tipiche contaminazioni che fanno canovaccio alla decade storica ispiratrice del quartetto -, tutte cose sonanti che fanno scaletta e salti di climax; undici tracce di qualità, senso di estetica malata e robotica e la materializzazione di sangue caldo nel mezzo di tanti impulsi freddi, sintetici, una lingua che canta senza paura di cose sacrosante ed un’impronta musicale che è materia incendiante ed incendiaria, come del resto pure una miscela di ricordi e dèjà vu che fa yo-yo dentro.
Un disco “contro” che fa muovere e pensare nello stesso istante in cui fa il suo giro vitale, un disco di psiche e sinthetismi elettronici che possono talvolta incrociare Ultravox e OMITD non per caso, rabbia e ancora rabbia che fa stunz-stunz in “Viagra in tasca”, inscena una battaglia mid-noise in “Resistenza”, arrivano sintomi alla Rockets “Dinosauri” e vola alto nelle cattedrali Gahaniane “Nulla da perdere” come nelle territorialità Leedsiane che disegnano “Quarto potere”; Giotto (decostruzione), Maks (depistaggio), Akrid (destabilizzazione) e Amon (sabotaggio) – questa la formazione fisica ed onirica degli Strip In Midi Side - elaborano percorsi e traiettorie con vocoder e un anima accalorata, scavano a fondo nelle magagne dell’odierno con un risolutivo colore grigio anthemico che intride – stupendamente – la cifra e la gamma alta di questo lavoro discografico fino all’ultima nota.
Se amate l’elettronica intelligente benvenuti.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: New Model Label
0 comments:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.