Shelly Johnson Broke My Heart - Brighter (Recensione)

Ultimamente vi è un esplosione di dilatazioni e vortici chitarristici in Italia. Si è tornati a “guardarsi le scarpe” mentre si suona come una volta ma sicuramente con un enfasi diversa dai beneamati, sonici e dinosaureschi anni'90. Dopo i Cosmetic ecco che troviamo sulla costa riminese questi “Shelly Johnson Broke My Heart”.“Brighter” è il loro secondo Ep e contiene sprazzi rumorosi “simil gioventù sonica” immersi in teoremi e stilemi sonori ben definiti nella “forma” shoegaze. La lingua utilizzata è l'inglese, sfortunatamente con esiti non del tutto funzionali. In alcune tracce come “The Boy and The Pokey Town” l'intonazione presenta qualche imperfezione, rendendo spigoloso l'ascolto, già non del tutto originale, di una traccia che appare come una canzone meno oscura e dal fare spigliato dei Cure. A parte la pecca dell'intonazione, però, viene dimostrata una certa bravura nel tenere alta l'attenzione in brani come “A Lullaby” (che vede la partecipazione di Bart dei Cosmetic) in bilico tra la canzone pop sognante e il noise-rock agguerrito di Mascis e soci. Degna di nota anche “Red Sun/Black Sand” una sorta di ballad trasportata da chitarre ritmate e graffianti che sul finale si fanno largo in un mare di dilatazioni. Interessante (forse la migliore) “Hope Like There's No Tomorrow” che appare come la colonna sonora di un film sull'adolescenza, di quelli mai scontati e altamente emotivi. Tutto sommato questo Ep pullula di idee molto interessanti. La mancanza di un punto di arrivo, di una direzione concreta presa senza ricalchi, mi porta a non dare un giudizio del tutto positivo a questa band. Il potenziale che sento è molto alto ma bisogna cercare di sfruttarlo in modo funzionale e innovativo trovando il giusto livello di personalizzazione dei suoni, emergendo per ciò che si è e non per ciò che si vorrebbe essere.

Label: Stop! Records
Voto: ◆◆◇◇◇