Una settimana esatta fa sono tornata a casa per una manciata di giorni, la stessa casa di ' The heart of the Sea' e ' So sail on', due brani del quinto album del gruppo statunitense Floggin Molly. La casa di cui parlo è quella introdotta dal violino di Bridget Regan e dalle chitarre acustiche che sanno di trifogli che, però, spesso nel corso di questo cd vengono stregate da potenti bassi, come in 'Saints & Sinners', fin troppo western, o da inaspettate trombe come in 'Revolution'. Questo brano è un pò lo stendardo della vocazione dell 'intero album, quella di denunciare una crisi, ormai dilagata nel paese a stelle e strisce, allo stesso modo dell'evocatrice 'Power's Out', che sottolineano come l'aver registrato nella citta di Detroit, non è stata di certo una coincidenza. La certezza di una matura capacità strumentale ed artistica della band viene suggellata dalla stessa canzone che da il nome al cd 'Speed of Darkness' con una perfetta chitarra rock che raccorda il presente al loro passato. E', quindi, la commistione di stili a dare il marchio distintivo al disco: si inizia rock si sfocia al prog, si finisce quasi dai Joy Division se non fosse che, la strada verso casa è una sola, non è ancora asfaltata e passa attraverso terre verdissime.
Degni rivali dei Dropkick Murphys, la virata verso un genere più rockeggiante, come poteva essere considerato quello di qualche annetto fa, rispetto al punk li rende ancora più preziosi e gradevoli da ascoltare. Lo dimostra la ballata ' This Present state of Grace' grazie alla chitarra ritmata che fa ballare e ricordare tutti i luoghi di casa, come se fosse qualcosa di passato, e la casa di cui parlo, ovviamente, è l'Irlanda.
Label: Borstal Beat Records
Voto: ◆◆◆◇◇
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