Se c’è un gruppo veramente interessante, quelli sono i Nadiè. Storie di esperienza quotidiana, essenza di parole che riescono quasi a farsi toccare. E’ rabbia allo stato puro, mista ad una leggera malinconia. Ne è prova il loro primo singolo “Glicine”, un brano dai riff aggressivi, dal suono tipicamente pop con leggere contaminazioni elettroniche, presentato già nel 2006 al Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza. La band Catanese pubblica il suo primo esordio integrale intitolato “Questo giorno il prossimo anno” ispirandosi ad una canzone dei Karate dall’omonimo titolo. L’album è datato 2009 e vede il contributo del produttore artistico Massimo Roccaforte. La band composta da Giovanni Scuderi (voce, chitarra, piano), Totò Arnone (basso) e Alfio Musumeci (batteria) ha stoffa e si vede. Il primo pezzo “Cara Rivoluzione” è una di quelle canzoni che fanno venir voglia di sperare di poter cambiare qualcosa, di credere che esistono ancora gli ideali, quelli veri. I Nadiè sono sognatori convinti sì, ma quando vogliono eccedono nel cinismo più distorto, come nel pezzo “Laurea in Lettere e Filofofia” dove l’amore diventa addirittura “sport”. L’accompagnamento del piano in “Franti” è eccezionale ed entra in simbiosi perfetta con la voce di Giovanni Scuderi, amara, sincera, oscura. “Viola” è forse il pezzo più monotono, nulla di particolare per quanto se ne dica. “Del vanto”, al contrario, propone un suono innovativo e riecheggiante. “Praga” è romantica. “Roman Polanski” inconcludente. ”Il valzer del non amore” è un’ isola infelice dove fuggire con la mente per non soffocare. E’ un album vivo, dove la psichedelia fa da sfondo ad un animo pacato che si veste di oscurità. La band dimostra che il panorama musicale siculo continua ad innalzarsi e a portare sulla scena artisti di talento. Complimenti a questi ragazzi. Ottimo esordio. Non indimenticabile, ma con buoni margini di miglioramento, almeno si spera.
Label: Seahorse RecordingsVoto: ◆◆◆◇◇
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