Proprio come il film di Soldini, la storia dei LA CRUS potrebbe intitolarsi UN'ANIMA DIVISA IN DUE.
Una storia che ci ha lasciato orfani di un gruppo fondamentale nella musica d'autore italiana, dove gli insegnamenti dei "sacri padri cantautori" venivano aggiornati e arrangiati con gusto ed eleganza.
Canzoni che fondevano la poetica di un Tenco, di un Ciampi magari di un De Andrè con musiche a volte minimali ed a volte orchestrali ma sempre discrete, che riuscivano ad illustrare la drammaticità o l'epicità di alcuni passi, lasciando alle parole il compito più importante, quello di arrivare "dietro la curva del (nostro) cuore", la parte più nascosta dei nostri sentimenti...
Mezz'anima aveva il nome di MAURO ERMANNO GIOVANARDI, l'altra metà quello di CESARE MALFATTI.
Ora, dopo averli rivisti insieme (per l'ultima volta?) alla ribalta di Sanremo, li ritroviamo, a distanza di pochi mesi, con 2 opere soliste.
Dell'album solista di JOE ho già parlato da queste parti.Oggi volevo scrivervi dell'esordio di Cesare.
Un esordio in sordina, completamente differente dal suo ex compagno.
In HO SOGNATO TROPPO L'ALTRA NOTTE, edito da una major e che si trova veramente dappertutto, Joe ha dato libero sfogo al suo amore per la musica e le orchestrazioni anni '60, mentre per avere il disco di Cesare, molto meno "ambizioso", molto meno clamoroso, bisogna richiederlo allo stesso autore mandando una mail a
cesare.malfatti@gmail.com
in modo tale da ricevere le istruzioni per aver recapitato direttamente a casa propria, una copia del CD "cucita a mano", numerata ed intestata.
Cesare fa tutto da solo, almeno per quanto riguarda le musiche, scritte, arrangiate e suonate da lui, e la voce, mentre i testi sono del 3° La Crus, Alessandro Cremonesi.
Testi interessanti (e non poteva essere diversamente) con molte citazioni letterarie, come nella iniziale POSSO FARE A MENO:
Io posso fare a meno
di quello che non ho
di stelle e calendari e
che arrivi il mio godot
Oppure in ANDATE VIA:
Ho una nausea così forte che mi sembro quasi Sartre
e di Musil ho l'assenza di qualsiasi qualità
il mio tempo è tempo perso: che lo cerchi pure Proust
ci sono cose divertenti che non rifarò mai più
Dove più in là, si cita anche Moravia con la sua Noia.
Musicalmente alcune cose ci rimandano ad un John Martyn revisited (cito nuovamente POSSO FARE A MENO) oppure alla malinconia del Nick Drake più “solare”.
SEMBRA QUASI FELICITA’ non potrebbe essere una outtake di Bryter Layter?
Scusate l’accostamento che potrebbe sembrare, ma soltanto sembrare, “blasfemo”…
Oppure con SENZA TE non potremmo sentire qualche eco di lune rosa o delle 5 foglie?
Forse un giorno capirò per adesso il mio alfabeto dice no
intanto aspetto perchè tu sei
la sola sillaba che io pronuncerei
non c'è niente intorno a me
che abbia un senso senza te
E cosa dire delle scarne note di MI HAN DETTO CHE:
Ho letto che
il tempo ci guarisce
che poi il sereno tornerà
Ho letto che
si torna a vivere
sorridere ma io
ma io
ma io direttamente
di mio io non so niente
Dopo aver celebrato il Natale a Milano, un po’ di anni fa, le si implora di fermarsi con, appunto, FERMATI MILANO che vira verso atmosfere prettamente lacrussiane.
Tutti gli altri brani restano su un livello di assoluta eccellenza, con una citazione particolare per MA PERCHE’:
…ti vesti come un angelo
poi non sai più chi sei
ed io non mi diverto…
Ed allora non fatevi scappare questo rifugio acustico, fatelo vostro prima che la stampante di Cesare esaurisca l’inchiostro oppure che la macchina per cucire consumi tutto il rocchetto…
Label: Adesiva Discografica
Voto: ◆◆◆◆◇
2 comments:
ma che bella recensione!!
complimenti, secondome cogli molto lo spirito "malfattiano", riservstezza, minimlismo, gusto, rigore formale, ma anche semplicità e leggerezza.
ben scritto!
luca
Grazie Luca.
Ador(av)o i LC e quindi non potevo esimermi da recensire Joe e Cesare...
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.