La cosa più sorprendente del Sorprendente album D'esordio dei Cani, è quanto questa (one man)band fosse chiacchierata e famosa già da prima della sua uscita, senza che la maggior parte delle persone ne avessero conosciuto i componenti, nè avessero mai assistito ad un loro live. Un hype sul web, da far concorrenza a quello sul referendum. Vota si per dire no ai Cani. Bastardi col pedigreè che inevitabilmente si collocano come il gruppo dell'estate se non dell'anno. Un effetto Déjà vu per tutti coloro che hanno assistito alla florida e istantanea ascesa di band come Offlaga o Luci della Centrale Elettrica. O li si ama o li si odia. L'esperienza insegna, a volte, che la verità si trova nel mezzo, ma mai come in questo caso nel cercarla si va incontro a speculazioni o si incorre nel rischio di imbarazzo per alimentare qualcosa che tranquillamente sarebbe potuta passare, nè più nè meno, per una semplice e godibile opera alla quale dare un giusto peso e considerazione. Con questo non voglio intendere una manovra commerciale da parte di terzi nel far apparire i Cani come un prodotto pompato con grandi manovre di marketing a discapito del reale valore oggettivo ma sottolineare quanto un progetto del genere, dato il La, abbia vissuto di vita propria, letteralmente "autopompandosi". Una scelta decisamente furba ed efficace quella della 42 Records alla quale non si può assolutamente dire di aver giocato sporco ma di esser riuscita a realizzare tutto ciò, sulla base di una musica e una scrittura così fortemente empatiche da raggiungere indiscriminatamente una simile notorietà con così pochi sforzi. Il fatto dell'anonimato (che probabilmente in questi giorni si è ridotto ad un reggere il gioco in quanto, cercando con attenzione il nome del deus ex machina dietro i Cani, emerge più volte nei vari commenti) ha continuato ad alimentare una sorta di caccia all'uomo e non più al cane, alla richiesta tartassante di un prodotto senza ombra di dubbio vincente. Ma che musica fanno i Cani? Cinque degli undici ossi erano già stati abbondantemente masticati dagli internauti che, a rigor di logica, sapevano già cosa aspettarsi. E l'album, una volta uscito, conferma le aspettative di tutti coloro che avevano seguito la nascita del fenomeno sul web. Un electro-pop con attitudine punk lo-fi e, in alcuni tratti, rimembranze di wave anni'80, vicino nelle sonorità al primo Max Gazzè e ricco di motivetti sing-along. Infatti non è la musica a contare molto quanto i testi e le tematiche che hanno affascinato fin dal primo momento l'intero popolo indie. Come un'istantanea dei nostri giorni, di una location ben definita come quella romana, I Cani ci mostrano, senza compiere alcuna analisi, i clichè, gli stereotipi, le mode, i rapporti, della nostra epoca, immortalando, con estrema audacia e sincerità, un "Oggi" mai così vivido e tridimensionale. Non viene risparmiato nessuno. Dai critici musicali che adesso hanno Stordisco, agli artisti che circolano nei vari live club, i nerd, i radical chic, chi scrive su XXXXX, i personaggi tv, le ex, i social network, la Apple, i registi di commedie nere, i luoghi, i quartieri, le droghe, i gruppi hypster, indie, hardcore, punk, electro-pop, i Cani. Un metodo di scrittura semplice, istantaneo che rimbalza immediatamente nelle nostre menti fin quasi al limite dell'ossessione ("Vergognati, vergognati, vergognati...") lasciando trapelare un lato umano privato ma allo stesso tempo condivisibile che difficilmente lascia senza un sussulto.
Gli Zu a Pescara
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Una data da non perdere quella degli Zu a Pescara! Noi non mancheremo. Di
seguito tutte le info:
Skeptic Agency / Mutiny presentano ///
ZU (IT)
Ipecac ...
9 anni fa
12 comments:
ESTIQATSI! pensa che questo disco fa cagare!
robetta confezionata a tavolino dietro a cui ci sono grossi nomi della stampa di settore, prima ancora che uscisse già si sapeva che sarebbe stata "di successo". e infatti i più coglioni tra i seguaci dell'ultimo hype indie se la sono pure bevuta.
L'essenzialita' dei concetti non deve essere scambiata' per banalita'. E' vero che la propaganda, come in ogni buon regime, gioca il ruolo di attaccante e per questo progetto e' stata veramente fondamentale. Credo che il cd de 'i cani' rappresenti cosi' bene il mondo con cui convivo tutti i giorni tanto da avermi fatto accorgere di alcune sfumature che mi sfuggivano. Non ha ritmi accattivanti, non ha testi profondi, non ha nulla di originale ed e' per questo che e' perfetto per questi anni zero.
Anonimo innanzitutto grazie del commento equidistante, garbato e costruttivo, cosa rara di questi giorni. Quando uso la parola banale è per descrivere la controparte musicale e non la prosa o i messaggi concettuali. probabilmente mi sono espresso male.
Semplicemente favolosi.
secondo me state solo " a rosicà " , tornate al centro sociale a scrivere le vostre critiche.. hah haha hahha
bravi cani!!!!!!!
'robetta confezionata a tavolino dietro a cui ci sono grossi nomi della stampa di settore, prima ancora che uscisse già si sapeva che sarebbe stata "di successo". e infatti i più coglioni tra i seguaci dell'ultimo hype indie se la sono pure bevuta.'
Ti ho immaginato pronunciare queste parole con un caffè di Starbucks, gli occhiali da nerd e una sciarpa di quelle finte indiane delle bancarelle da radical chic. Direi che i Cani parlano della gente come te. A me piacciono, i loro testi mi fanno sorridere!
Vinci un biglietto per il loto prossimo concerto a Bari!!!!
http://risopatateborchie.blogspot.com/2011/11/nuovo-contest-i-cani.html
'na merda
E questi sarebbero interessanti?
Basta davvero così poco? Un pò di ritmo e qualche frase sermonica quà e là.
Nati a tavolino o no per quanto mi riguarda non hanno davvero nulla da portare avanti. Tutta roba trita e ritrita venuta al mondo solo perché necessari al mercato consumistico generazionale.
interessanti racconti di vita quotidiana..il bello lo troviamo con più facilità nel ""banale"" piuttosto che nell artificioso..bravi cani
cani bau bau
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