Mi è capitato alcune mattine fa di prendere il telefono dopo essermi svegliata da poco e di chiamare i miei amici per ringraziarli per la splendida serata che avevamo trascorso in una baita in montagna trasformata per l'occasione nella location di una festa che aveva come tema “Il tempo delle mele”. A nulla valeva la loro perplessità, mentre tentavano di spiegarmi che non avevamo mai vissuto una situazione di questo tipo: mi sono dovuta rassegnare al fatto che, con tutte le probabilità, avevo solo sognato. Una sensazione di straniamento simile mi procura “The nature”, album dei Casa del Mirto, che racchiude nel titolo una sorta di paradosso insito nella chillwave. Artisti come Washout e Neon Indian – tra le influenze principali del disco – lo dimostrano: è prerogativa del genere suggerire immagini desunte dall'ambiente naturale attraverso un certo uso dell'elettronica, in una sorta di provocazione sonora. La cifra caratteristica del progetto trentino, accentuata in questo lavoro rispetto ai precedenti, è però una sorta di nostalgia. Se la motivazione profonda sia nelle sonorità anni '80 a cui si guarda con rimpianto o nella precoce interruzione di qualche sogno – le atmosfere sono oniriche, è un disco da ballare dopo un'iniezione di morfina, su suggestione di “Human nature” o “Expose yourself – non ci è dato saperlo e forse nemmeno ci importa. Degli anni in questione, “The nature” importa i contrasti, e allora, forse, la malinconia si lega alla consapevolezza del fatto che non tutti abbiano compreso che il decennio tanto bistrattato sia stato momento di ri-creazione per la musica, sia nel senso di intervallo (con l'emergere delle sonorità dance di Madonna, di cui la stessa titletrack è debitrice) ma anche nel significato di nascita di qualcosa di nuovo, come il punk e la new wave. Quest'ultima impregna ogni singola nota dell'album, che pure ci offre più di un tentativo di distaccarsi dalla fonte principale della sua ispirazione, riuscendoci in episodi come “Bulls” che tenta la strada di un rap incerto. Interessanti le collaborazioni, su tutte quella con i Cornershop in “Snap Yr Cookies”, una delle mie preferite. Nel complesso, un disco che è come un fiume: ne è chiara l'origine, ma tante sono le variazioni che incontra nel percorso, con le sue rapide e le sue cascate: variazioni che solo al mondo della natura e dei sogni sono concesse. “The nature” può non entusiasmare, ma ha perfettamente centrato il suo obiettivo.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Mashhh Records
Gli Zu a Pescara
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Una data da non perdere quella degli Zu a Pescara! Noi non mancheremo. Di
seguito tutte le info:
Skeptic Agency / Mutiny presentano ///
ZU (IT)
Ipecac ...
9 anni fa
1 comments:
Stupisce eccome questo album!!!
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