Fiori e Demoni, è il nuovo lavoro di Daniele Celona cantautore di Torino. Un art work ben fatto, con una copertina che balza subito agli occhi con colori forti e vivaci, ed è quasi profetica perché nel momento in cui si preme play si viene catapultati in questa dimensione ambigua, cullati dai Fiori e tormentati dai Demoni, in un vortice tinto inevitabilmente dal colore verde. “Ninna Nanna”, apre così l’album, con questa apertura un po’ alla Cure ma che invece poi si apre ad un cantautorato chiaro che riecheggia nelle parti alte Lucio Dalla, e verso la fine un eco degli Afterhours. Non sono solita fare paragoni e credo che al di là dei riferimenti tra l’altro a mio avviso anche “aulici” , il cantautorato di Davide Celona è invece molto schietto e riconoscibile, con dei testi pieni di sostanza e di turbamento. Perciò la sua Ninna Nanna è come tutto il suo lavoro fuorviante, in senso molto positivo, ovvero, ci si aspetta una ballata dolce e invece ci troviamo ad ascoltare un testo “urlato” con rabbia, quella rabbia di chi ha qualcosa da dire, e si sente. “Mille Colori” come il gioco che si faceva da bambini, un testo e un brano liberatorio, mai scontato. Mille sfumature, Mille colori, Mille sensazioni, Mille contrasti. Si continua con “Acqua”, ben costruita, vera, schietta, una scrittura piena e sentita, con un occhio alle scene che possiamo vedere al Tg della domenica e a scene invece più intime e rabbiose. E poi avanti con “L’Alabastro di Agnese” ma è “Cremisi” che colpisce le corde molto sensibili di un immaginario comune, corde così sensibili che fanno male, un’atmosfera violenta e disincantata di chi non ci sta alle regole di questo mondo in cui tutto è “marchette” dalla politica a l’amore. E in questo scenario si fa largo “Luna” con echi da altri mondi, dove il tessuto articolato del testo riporta alla concretezza, infatti nel momento in cui sembra che stia sfociando nel patetico ecco che arriva un espressione che non ha problemi a schiaffeggiarti dritto in faccia. Si continua con pezzi come “Lo Straniero” e “ Starlette” quest’ultima poi più intima e ben riuscita. Per finire due pezzi “La Gola” che parte con un ritmo cadenzato e “Il Quadro” perfetto finale di questo album.
Per concludere, un disco davvero ben riuscito, con dei testi ricchi di visioni e di immagini, “Fiori e Demoni” porta con se oltre ad un titolo fortemente simbolico anche una forza di chi vuole esprimersi e ci riesce attraverso il contrasto tra la realtà brutale del mondo che collide con la sensibilità di un’anima. Si respira un’aria di Apocalisse, non solo dal suono ma dall’inquietudine che si evince.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Nøeve Records
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