Chitarre, nervi, poesia, tenerezze, timbriche miste ed una buona impostazione d’acchiappo per l’ascolto, questo è il segreto della gradevolezza di questo secondo cd di Andrea Corno in arte Oratio, poeta a sbieco, siciliano e con tante cose da dire e cantare che sapientemente affida a questo “Discorrendo senza ratio”, dodici finestrelle aperte e qualcuna semichiusa su un mondo distratto, acuto, che lascia in dote il senso e la predisposizione irrefrenabile di adottarlo e farne un piccolo “campo volo personale” per sognare fitto alla bisogna.
L’alchimia di questo cantautore volatile è quella di racchiudere dentro l’energia della tracklist la vera interpretazione del richiamo poetico e quella sana leggerezza cha fa bilance e che una volta unite trasgrediscono il mero ascolto per un perfetto spruzzo d’innovazione che va a schizzare oltre il solito andazzo cantautorale, quello delle premesse e dei dettagli impresentabili; una bella mutazione senza trucchi che sa rendere al meglio ogni situazione, dunque non solo una “fotografia” ma un buon disco variegato, diretto che esplode ed implode, gigiona e gattona in un “freestyle” di tradizione, deliri e scatti rockeggianti.
La contemporaneità mai finita di Gaetano “Pirati”, “Sparirò”, l’inganno impacciato di una spennata alla Fiumanò “Il laccio”, il caracollare mex snocciolato da “Non c’è pericolo”, un Gazzè intimisto “Sonno stregone” e quel pezzo “italiano d’America” appeso al broncio dondolante di Badly Drawn Boy “CT-PA” disegnano la strada intrapresa da Oratio, giovane guascone di una profonda favola reale urbana, affabulatore moderno all’interno di un quadro immaginifico, stupendo.
Imperdibile oltre che per l’orecchio, per un’esperienza di lievitazione momentanea dal quotidiano sopravvivere.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Malintenti Dischi
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