venerdì 23 marzo 2012

The Softone – Horizon tales (Recensione)

The Softone – Horizon talesImmaginate un unico, lungo zigzagare di stili, impressioni e rumors che non si sa dove andrà a finire. Immaginate un artista polverosamente Hobo, dalla cultura musicale aperta che nel giro di un disco illumina uno sfaccettato crossover d’Americana ricco d’eccellenze sonore che rimanda – fatte le debite proporzioni – alla stagione più avventurosa dei dischi all’ascolto di tempra writing-fusion; è The Softone, moniker sotto il quale si cela il musicista napoletano Giovanni Vicinanza, uomo, artista e musico che scandaglia a fondo l’espressione della sua vera essenza, vale a dire sfumare – in questa nuova avventura - blues, rock, forme stuzzicanti di tradizione country e brividosi fantasmi southern per stiparli nella genialità di questo suo secondo disco “Horizon tales”, undici tracce che bramano sfrecciare sulle highway americane, volare sui sentieri degli Appalachi, addirittura colorarsi dei sogni del Mid-West, e nascondersi dietro i bordelli Southern senza mai dimenticarsi di respirare nel recondito la brezza soffusa della bella Mediterraneità.

Calori vintage coprono come un plaid a quadrettoni tutta la capienza della tracklist, calori senza tempo, crudi e raffinati, a tratti magici che alla fine formano un viaggio immaginario che è in grado di portarci lontano, molto lontano, oltre l’Oceano; un percorrere radici che vanno ad intrecciarsi con carature ispaniche “Matamoros”, tra saguari cichani e rettili TarantinianiSon of a God”, nella radicalità sulfurea di un Cave tratteggiata da un contrabbasso ed un beccheggio di penna da paura “True blues”, immerse nelle ballata di sangue HiattHarmless is vulgar” oppure perse di bellezza tra gli stop & go chitarristici dove puzze d’acqua stagna, alligatori ed Eric Sardinas fanno il cavolo che gli pare “Alien lanes”.

Ma in verità, più che un viaggio è un sospiro lungo, un nitido splendore che si dilata all’infinito salendo a cono verso un cielo, come una vertigine che tra terra e cielo vuole disegnare una pellicola musicata chiudendo gli occhi e violentare il cuore ed il suo tonfo concentrico.

The Softone, il gioiello che manca alla tua collezione di cose per cui vale la pena viverne suoni e brividi “It’s because”.

Voto: ◆◆◆◆
Label: Cabezon


0 comments:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Licenza Creative Commons

 
© 2011-2013 Stordisco_blog Theme Design by New WP Themes | Bloggerized by Lasantha - Premiumbloggertemplates.com | Questo blog non è una testata giornalistica Ÿ