Sarebbe facile iniziare a parlare de “Il Triangolo” dicendo no, non l’avevo considerato.
Ma fin dal loro primo ascolto, il trio milanese dimostra che con semplici testi si può far
rivivere un tempo che ormai tutti credono passato e forse superato.
Si va dai nostalgici italiani anni ’60 con il suo beat, in “Forbici” e “Battisti”, in cui il trio ci fa capire quanto ancora ci sentiamo legati a quel periodo, attraversando canzoni più rock, quasi da pseudo- surfer come “Canzone per una ragazza libera” in cui ci fanno sentire quanto ancora si possa fare con chitarra e batteria, per arrivare infine alla melodica “Una sola preghiera”, una vera e propria invocazione alla verità, quella che forse tendono a raggiungere, grazie alla loro consapevolezza di scrivere in modo fresco e diretto.
Si va dai nostalgici italiani anni ’60 con il suo beat, in “Forbici” e “Battisti”, in cui il trio ci fa capire quanto ancora ci sentiamo legati a quel periodo, attraversando canzoni più rock, quasi da pseudo- surfer come “Canzone per una ragazza libera” in cui ci fanno sentire quanto ancora si possa fare con chitarra e batteria, per arrivare infine alla melodica “Una sola preghiera”, una vera e propria invocazione alla verità, quella che forse tendono a raggiungere, grazie alla loro consapevolezza di scrivere in modo fresco e diretto.
Dire che come esordio pare interessante non è poco, come
interessante risulta essere anche la scelta della loro copertina, quasi un
diploma, un attestato con nomi e crediti in bella vista. Ricordiamo comunque
che “Il Triangolo” è formato da tre ragazzi con alle spalle già esperienze in
altri gruppi : “Mescalina” per Marco e Mauro, e “The Good Mourning” per Marco e
Thomas.
Ma, Marco (chitarra e voce), Thomas (basso e cori) e Mauro
(batteria), ci tengono con il loro album a farci sentire tanto altro ancora, testi
intrisi di storie, inni quasi, che
probabilmente si, hanno rimandi a voci e reef altisonanti, che hai quasi paura
a nominare dai nostrani Baustelle ai più grandiosi Pulp.
Dieci tracce, dico dieci, semplici che entreranno subito in testa, che daranno il giusto tempo ai vostri piedi, non dovete fare altro che ascoltarle tutte d’un fiato per capire che i tre ragazzi non hanno solo voglia di imitare o rievocare i vecchi cantautori, ma hanno anche grande voglia di dare al nostro panorama ciò che può fare la differenza. Insomma belle canzoni che conquisteranno i nostalgici ma che faranno anche storcere un po’ il naso a quanti troppe volte si ritrovano a leggere somiglianze.
E poi con la -“paura di invecchiare”- che hanno, speriamo che si ricordino di vivere anche questi anni, e che questo non pregiudichi i loro futuri lavori, che ci auguriamo siano tanti, e fatti tutti con la voglia di rimanere sull’onda.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Ghost Records
Dieci tracce, dico dieci, semplici che entreranno subito in testa, che daranno il giusto tempo ai vostri piedi, non dovete fare altro che ascoltarle tutte d’un fiato per capire che i tre ragazzi non hanno solo voglia di imitare o rievocare i vecchi cantautori, ma hanno anche grande voglia di dare al nostro panorama ciò che può fare la differenza. Insomma belle canzoni che conquisteranno i nostalgici ma che faranno anche storcere un po’ il naso a quanti troppe volte si ritrovano a leggere somiglianze.
E poi con la -“paura di invecchiare”- che hanno, speriamo che si ricordino di vivere anche questi anni, e che questo non pregiudichi i loro futuri lavori, che ci auguriamo siano tanti, e fatti tutti con la voglia di rimanere sull’onda.
Voto: ◆◆◆◆◇
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