La metamorfosi dei Sikitikis parte da lontano, fin dall'album di esordio che conteneva ancora abbondanti i germi musicali che li avevano accomunati (le colonne sonore anni 70 per la precisione, anche se non solo quelle). Poi c'è stata la svolta più massicciamente rock di B, la mutazione fra questa anima e quella più prettamente elettronica di Dischi Fuori Moda ed infine Le Belle Cose, dove la mutazione si è compiuta. Che le tastiere ci fossero anche agli esordi lo sa chiunque conosce la band, ma il modo di utilizzarle è completamente diverso.
Se c'è una cosa rimasta
invariata negli anni nella band sarda è probabilmente l'amore per la
musica italiana di qualche decennio fa: prima coverizzavano Mina
(fantastica L'Importante E' Finire) e Celentano, ora le loro
influenze sono amalgamate all'interno della loro stessa musica, e
sono intuibili al di sotto dell'elettronica glassatissima in pezzi
come “La Casa Sull'Albero” e “Amori Stupidi”. Una delle poche
cose rimaste dal passato (assieme alla grintosa voce di Diablo),
perchè per il resto i Sikitikis hanno fatto un salto indietro ideale
negli anni 80 ancora più netto di quanto non facesse presagire il
penultimo album, più confuso nelle sue svariate influenze.
Probabilmente è il sound ideale per esaltare la sensazione di
leggerezza e positività che Le Belle Cose vuol veicolare, ed il
testo della title track è già di per sé una dichiarazione
d'intenti di un'atmosfera zuccherosa ma che non si lascia scappare
qualche frecciatina, tipo quella rivolta ai tanguy nostrani in “Hai
Fatto Male (A Farmi Bene)”, poppettosa ma incalzante anche se
troppo “asciutta” per riuscire a prendere veramente. Forse il
problema dei nuovi Sikitikis è proprio questo: le orchestrazioni a
cui ci avevano abituato sono un ricordo, ora è tutto più
(apparentemente) semplice e diretto e non tutti i brani hanno il
carisma musicale di “La Mia Piccola Rivoluzione” per riuscire a
fare breccia nel cuore dell'ascoltatore. “Tiramisù” è dolce
come il piatto da cui prende il nome ma si dimentica in fretta, come
si fa anche con la ripetitiva “Col Cuore in Gola”, sbilanciata
verso suoni che ricordano in maniera soft la musica zarra anni 90:
neanche l'esperimento più oscuro ed electrorock del binomio
“Apnea”-”Aria” può dirsi riuscito appieno, anche se lascia
qualche ricordo piacevole. Più di tutto in questo Le Belle Cose si
sente la mancanza della chitarra, una cosa mai provata prima in un
album dei Sikitikis, che sono sempre riusciti abilmente a nascondere
questa assenza con la grinta del basso di JD, ora più incline a
suoni soft e caramellosi, e le orchestrazioni della tastiera, virata
verso compiti meno d'atmosfera. Ben venga allora la presenza a tratti
di una chitarra acustica nell'intensa “Soli”, anche se il merito
dell'ottima resa del brano è forse più da accreditare al testo ed
alla grinta di Diablo.
Un album nuovo, un gruppo
nuovo: Diablo e soci hanno proseguito spediti verso la trasformazione
elettro-pop che si intuiva da Dischi Fuori Moda, partorendo un disco
sicuramente più coeso musicalmente ma dallo spessore musicale meno
ampio. Basteranno i buoni sentimenti a renderlo imprescindibile per i
fan della band? Ni....
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Infecta
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