Eclettico è un termine che vorrei trovarmi spesso ad usare nei confronti dei gruppi che mi trovo a recensire, e sono lieto che i Da Hand In The Middle si meritino appieno questo aggettivo per definire il loro secondo lavoro "L'Education Sentimentale".
Originari dell'Arkansas ma trapiantatisi da tempo in Umbria i componenti della band non hanno perso il gusto per il rock'n'roll ed il blues della terra d'origine, venandolo in più di un'occasione di interessanti sfumature di altri generi.
“El Carcion Fumante”,
traccia d'apertura del disco, parte già bene con le commistioni
innestando su una base scatenata e mutevole improvvise aperture
“mariachi” azzeccatissime, ma il meglio lo si raggiunge con
“Cain” (riproposta in chiusura in francese), dove ai ritmi
latineggianti si uniscono suoni (soprattutto di tastiera) che la
rendono perfetta per fare da colonna sonora ad un Super Mario Bros
qualsiasi: incrocio strano ma senza dubbio funzionale. Non è certo
solo mischiando i generi che i Da Hand In The Middle dimostrano la
loro vena eclettica, e la schizofrenia da big band di “The Cook”
è lì a dimostrarlo, aiutata nella sua incisività da una sezione
fiati che te la fa rimpiangere quando il pezzo si chiude, dopo poco
più di due minuti, in una gelida ed oscura calma, ma “55 Fire”
non è da meno coi suoi 3 minuti strumentali di continui cambi di
tempo e ritmo perfettamente amalgamati, cosa che non riesce a fare (e
probabilmente non vuole) “In Tango”, divertissement cacofonico
che si chiude con un ironico applauso autocelebrativo. Si divertono a
suonare questi pezzi, e fanno divertire, sia con lo scatenato
rockabilly di “Barry Gibb” che con la vena anni 50 del singolo
“Hong Kong Stories”, e quando gli strumenti si calmano e lo
spazio viene riservato quasi esclusivamente alla voce, accompagnata
ora dalla chitarra (“Study Hall” e “A Ballad Of The Mulberry
Road”) ora dal piano (“You Two Look A Lot Alike”), i Da Hand In
The Middle dimostrano di saperci fare anche con le atmosfere più
lievi e fedeli alla tradizione blues. D'altronde uscire vincitori dai
7 minuti di atmosfere rarefatte delle due parti di “(Who's Gonna
Shave) The Barber”, animata solo nel finale della seconda da uno
sfogo rock'n'roll liberatorio, non è cosa da tutti...come non lo è
riuscire a ripetersi in continuo crescendo senza annoiare nella
seguente “Vagner Love”, capolavoro di tecnica vocale oltre che
strumentale.
L'Education Sentimentale stampa un sorriso in faccia di chi lo ascolta, un sorriso dovuto in parti uguali all'euforia che la band riesce ad infondere in quasi tutti i 13 pezzi del disco ed alla perizia tecnica, mai ostentata, con cui il lavoro è stato confezionato. Fulminanti e, come dicevo all'inizio, piacevolmente eclettici.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Black Vagina
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