Sparate al massimo il volume delle vostre casse, non preoccupatevi, perchè Thalia Zedek, la misteriosa ragazzina che qualche topo da biblioteca del tempo forse ricorderà aver militato nei Come, band avant-rock bostoniana ragguardevole come poche, si presenta ancora al grande pubblico grintosa e senza peli sulla lingua come nel mitico esordio "11.11" rigorosamente targato Matador, la cui ristampa è già stata prevista per il prossimo 7 maggio.
Dopo esser passata per Dangerous Birds, Live Skull ed Uzi, realtà tanto sotterranee quanto preziose dell'entroterra americano, l'androgina Thalia si è messa da sola al lavoro per 4 album con il suo gruppo, la Thalia Zedek Band, tirando fuori tutta la sua verve abrasiva da cantautrice d'oltreoceano. "Abrasiva" è probabilmente l'aggettivo che le sta più a pennello: ascoltando la sua voce in questo quinto lavoro intitolato "Via", possiamo subito avvertire due grandi influenze agire mescolate sulla sua tonalità, la bestia da palcoscenico Neil Young e la sacerdotessa del rock Patti Smith. E credeteci, non è mica poco, sentire poi questo folk caotico e melodioso dipanarsi lungo tutto il selciato di 9 tracce di cui non si sente praticamente il peso, una più bella dell'altra, a cavallo tra romanticismo, semplicità e verità espressiva, come solo una cantautrice matura sa fare. Distorsioni che sono nodi aggrovigliati su se stessi, batterie martellanti, incisive, sopra riff avvolgenti che metton su un amalgama cremoso di classic rock elettrizzato ma naturalmente arricchito da una graziosa psichedelia.
Ancora una volta, l'egemonia dei sentimenti e delle emozioni più pure (addii, forza, cura, sofferenza..) domina incontrastata il campo sonoro, tra i toni patetici e melanconici che contraddistinguono la opening "Walk Away", e da lì si continua a parlare al cuore con afflati di totale onestà artistica nelle meravigliose "Winning Hand", "Get Away", "He Said", "In This World", "Straight And Strong", "Go Home", "Lucky One", "Want You To Know", tutte ugualmente traboccanti di country, rootsrock, blues e quant'altro. Grazie alle diverse esperienze maturate, Thalia è diventata una grande donna a livello artistico ma soprattutto umano, dichiarando senza troppi fronzoli il suo aperto orientamento sessuale. Ciò che la rende così unica e gradevole è proprio il suo carisma mascolino e sensuale, il modo rockeggiante e di polso in cui si pone in ogni pezzo scritto da lei o in cui figurava con Chris Brokaw, perno batteristico dei Codeine.
Insomma, un ritorno in pompa magna per una tra le cantautrici più originali dell'ultima decade di rock indipendente
Voto: ◆◆◆◆◆
Label: Thrill Jockey
Dopo esser passata per Dangerous Birds, Live Skull ed Uzi, realtà tanto sotterranee quanto preziose dell'entroterra americano, l'androgina Thalia si è messa da sola al lavoro per 4 album con il suo gruppo, la Thalia Zedek Band, tirando fuori tutta la sua verve abrasiva da cantautrice d'oltreoceano. "Abrasiva" è probabilmente l'aggettivo che le sta più a pennello: ascoltando la sua voce in questo quinto lavoro intitolato "Via", possiamo subito avvertire due grandi influenze agire mescolate sulla sua tonalità, la bestia da palcoscenico Neil Young e la sacerdotessa del rock Patti Smith. E credeteci, non è mica poco, sentire poi questo folk caotico e melodioso dipanarsi lungo tutto il selciato di 9 tracce di cui non si sente praticamente il peso, una più bella dell'altra, a cavallo tra romanticismo, semplicità e verità espressiva, come solo una cantautrice matura sa fare. Distorsioni che sono nodi aggrovigliati su se stessi, batterie martellanti, incisive, sopra riff avvolgenti che metton su un amalgama cremoso di classic rock elettrizzato ma naturalmente arricchito da una graziosa psichedelia.
Ancora una volta, l'egemonia dei sentimenti e delle emozioni più pure (addii, forza, cura, sofferenza..) domina incontrastata il campo sonoro, tra i toni patetici e melanconici che contraddistinguono la opening "Walk Away", e da lì si continua a parlare al cuore con afflati di totale onestà artistica nelle meravigliose "Winning Hand", "Get Away", "He Said", "In This World", "Straight And Strong", "Go Home", "Lucky One", "Want You To Know", tutte ugualmente traboccanti di country, rootsrock, blues e quant'altro. Grazie alle diverse esperienze maturate, Thalia è diventata una grande donna a livello artistico ma soprattutto umano, dichiarando senza troppi fronzoli il suo aperto orientamento sessuale. Ciò che la rende così unica e gradevole è proprio il suo carisma mascolino e sensuale, il modo rockeggiante e di polso in cui si pone in ogni pezzo scritto da lei o in cui figurava con Chris Brokaw, perno batteristico dei Codeine.
Insomma, un ritorno in pompa magna per una tra le cantautrici più originali dell'ultima decade di rock indipendente
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