Lo-Fi, e anche Low Profile. Strana creatura questi Granturismo, che registrano in pochi giorni gli 11 pezzi di questo album e fin dalla traccia iniziale “Me Ne Vado Al Mare” fanno capire di prendersi poco sul serio. L'impressione iniziale è di trovarsi di fronte a qualcosa di volutamente ed eccessivamente sgangherato, in bilico fra garage rock piuttosto soft e atmosfere caraibiche a donare un po' di colore al cocktail sonoro, e servono un po' di ascolti per rendersi conto che non rappresentano una versione da spiaggia dei Wolfango. O almeno non solo.
Dopotutto di quell'aria
scazzata e nonsense che caratterizzava la band milanese di fine anni
90 (riciclatasi in duo chitarra-voce-grancassa recentemente, chissà
se sopravvivono ancora) si trovano tracce in più punti di questo
Caulonia Limbo Ya Ya, e “Canzone Di Parole” è solo l'esempio più
estremo con la sue distorsioni grezze ed il testo fatto di parole a
caso a testimoniare che “sono ubriaco di parole per te”. In
realtà però i Granturismo sono meno anarchici nei loro pezzi, il
che toglie loro una dose di originalità che rimpiazzano con la
varietà. Passare dalla malinconia a base di chitarre graffianti e
tastiera di “Meraviglioso Errore” al pop ritmato dagli
azzeccatissimi ritornelli ariosi di “Domenica” in un batter
d'occhio è un bel sentire, e se ci si aggiungono le atmosfere
rilassate e solari di “Distanze” e le influenze sixties di una
“Non Essere Visti” a caso si capisce che la varietà stilistica
non è un difetto imputabile alla band. Si può semmai porre qualche
critica sui brani meno riusciti: la soporifera “Dubbi Dubbi” non
riesce a bissare il buon risultato di “Distanze”, “Vieni A
Dormire Con Me” è allegra in maniera contagiosa ma ti assale il
dubbio che l'avresti potuta trovare nella colonna sonora di Io Sto Con
Gli Ippopotami e “Può Darsi Sia L'Autunno” conferma che le
pericolose influenze del trash anni 70-80 sono state sfruttate in
parte nell'amalgama sonora del disco, con effetti non proprio
positivi.
I Granturismo sono
riusciti a creare un disco apparentemente disimpegnato ma che cela in
profondità chicche nascoste sotto una ruvidezza realizzativa che di
certo non giova al risultato finale. Caulonia Limbo Ya Ya non riesce
così a mostrarsi più interessante della storia della Repubblica di
Caulonia da cui prende il nome, omaggiata da un doppio inno, e che vi
consiglio di approfondire per conoscere un piccolo ed interessante
spaccato della storia italiana.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Brutture Moderne
Label: Brutture Moderne
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