Il cantautorato è una bestia
anomala, che si ciba ingrata dei suoi stessi domatori, ingenuamente persuasi di
riuscire a imbrigliarla con blande lusinghe. La fiducia indefessa nella
forma-canzone infesta la nostra penisola, aggrappata a una modalità espressiva
che quanto più viene nutrita e pasciuta, tanto più si rivolta a divorare i suoi
ostinati adepti.
Nel tentativo di far accoppiare
l’infida fiera con esemplari d’importazione, al fine di ammansirne la malcelata
ferocia, si generano ibridi bizzarri e inconsueti: incontrollati, se ne vanno
per il mondo claudicanti sulle loro zampe irregolari. Un cucciolo dalle
fattezze singolari è il nuovo lavoro di Caso: prole diretta della linea
genetica cantautorale, determinante nella descrizione di bozzetti dimessi e
ordinari, mostra i tratti somatici di un’ingenuità intenzionale, esito del
discreto ed equilibrato lavoro di produzione di Pierluigi Ballarin (The
Record’s). Le liriche sono intrise di una quotidianità ritrosa, segnata dalla
contraddizione tra aspettative e rassegnazione e dall’attitudine a minimizzare,
scelta quale unico antidoto alla speranza. L’abitudine ad abbassare le pretese
si traduce in un profilo perennemente dimesso, che sembra arrossire anche degli
arrangiamenti, resi più accurati rispetto al precedente "Tutti Dicono Guardiamo
Avanti", e delle timide tracce di
batteria.
Nel ritratto individuale e
personalissimo affiora un’involontaria analisi socio-antropologica: l’uniformità della tonalità vocale porta
l’impronta dell’omogeneità esistenziale, a cui tenta di opporsi la non
conformità esclusiva del singolo. Ma l’invettiva è inesorabilmente diluita nel
disincanto paradossale, come accade nell’immediatezza disarmante di "Un Anno
Terribile".
Gli episodi più strutturati, come "Orsa Minore" o "Motore", stemperano l’immediatezza della scrittura in un amalgama
agrodolce, superando il senso di incompiutezza inquieta che emana
inevitabilmente dalla linearità scarna del lavoro.
Di fronte a un atteggiamento
creativo che predilige l’elaborazione lirica alla ricerca sonora, la
focalizzazione è fatalmente diretta all’analisi del contenuto testuale e alla
ricognizione dell’orizzonte esistenziale delineato: la sintesi del
Caso-pensiero è forse compiutamente riconoscibile in "Piu Forte Più Ferocemente",
che rivendica il diritto all’inadeguatezza quale cifra visibile di una
sensibilità quanto mai scardinata dal proprio tempo.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Corpoc/To Lose La Track
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