Brenneke, alias Edoardo Frasso, è
un musicista milanese transfugo dalla band Il
Fieno, con all’attivo una collaborazione coi Gouton Rouge ed ora, dopo un’ep di tre pezzi, pure un disco solista
da sfoggiare. Un disco che, per chiarire gli intenti, si apre con una traccia
strumentale intitolata Lascio Il Gruppo
Per Intraprendere Una Carriera Solista. Più chiaro di così si muore, ma in
realtà qualcosa di nascosto c’è: il genere, perché se la prima traccia lascia
pensare a scenari vagamente post-rock il resto del disco è tutta un’altra
storia.
Pop. Che brutta parola per i più.
Però c’è pop e pop, od ora basta con le parole con la P. Brenneke fa suo il
genere utilizzando con parsimonia i synth e sfuttando un sacco la chitarra
acustica, per dare al tutto un’impronta cantautorale notevolmente aiutata da
linee vocali efficaci e testi piacevoli. Se
Io Fossi Di Gesso è un perfetto esempio della vena introspettiva di
Edoardo, un brano piacevole e malinconico che riesce a farsi apprezzare grazie
ad un arrangiamento ben costruito che dà respiro ad una struttura di per sé piuttosto
semplice, mentre la successiva La
Caricatura rimane su tinte crepuscolari ma sfrutta pienamente la vena
elettronica del progetto avvalendosi anche di un drumming cadenzato e
ripetitivo.
C’è quindi un lato oscuro, ma
perlopiù Brenneke preferisce il sole alle nuvole. Basta ascoltare Aforismi e la sua tastierina eighties per
carpire l’anima preponderante di questo Vademecum Del Perfetto Me, ma tanto in
questa che in 1997 la cura con cui
vengono confezionati i brani li porta oltre il banale ritornello da cantare in
spiaggia o sotto la doccia, e se proprio c’è qualcosa che non va è la decisione
di doppiare la voce nei ritornelli di Le
Cose Lucenti, scelta che a parer mio toglie qualcosa ad un brano altrimenti
divertente e trascinante. Altrettanto trascinante è poi Zero, cantato serrato, arpeggi a profusione e pure i fiati a dare
un po’ di colore qua e là prima di abbandonarsi alle atmosfere eteree della
conclusiva Reichelt, in cui il basso
detta il ritmo e la componente elettronica si prende la ribalta a spese di un
cantato qui ridotto all’osso...quasi a chiudere il cerchio con la traccia
iniziale, non fosse per un inaspettato moto d’orgoglio della batteria che torna
triggeratissima e marziale a chiudere un brano fin lì soave.
Ottimo esordio per Brenneke, che
mi riappacifica col genere dopo alcuni ascolti che mi sono rimasti sullo
stomaco. Vademecum Del Perfetto Me non è un capolavoro, sia chiaro, ma contiene
otto tracce che sanno regalare momenti di spensieratezza senza per questo
risultare banali. Al primo disco solista Edoardo Frasso fa centro, ma c’è
sicuramente il potenziale per fare di meglio.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Autoproduzione
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