Anna Viganò è una che nella scena
indipendente italiana c’è già da un po’, ed ha fatto parte per un certo periodo
di band come Intercity e,
soprattutto, L’Officina Della Camomilla.
C’è un momento però in cui decidi che puoi permetterti di fare il grande passo
e creare qualcosa di completamente tuo, ed è in quell’attimo che è nata Verano,
ovvero la nuova creatura musicale con cui ha deciso di veicolare autonomamente la
sua idea personale di musica.
Già la traccia di apertura Cielo Su Milano lascia intendere che il synth
pop è la via musicale con cui Anna ha deciso di affrontare questa nuova fase
della sua carriera, ed è un pezzo piacevole quello che propone: una vocalità
che ricorda nel suo incedere quella di Rachele
Bastreghi, un testo evocativo (pur con qualche evitabile cliché nel
finale), una buona struttura che entra in testa lasciandosi
canticchiare...insomma, un ottimo biglietto da visita. Purtroppo rimane anche
il miglior pezzo dell’ep.
Nevada, scelto come singolo di lancio, cambia un po’ le carte in
tavola e propone un suono ancora più marcatamente elettronico, oscuro ma
misteriosamente ben amalgamato con la voce soave di Anna. Purtroppo la formula
rimane la stessa per tutta la durata del brano, con i ritornelli che, complice
la scelta di mischiare più voci, finiscono per smorzare l’impatto emotivo. E a
quel punto non basta una breve parentesi strumentale in crescendo a mettere a
posto tutto.
Peggio però viene fatto con la
seguente Ginger E Fred, che miscela
atmosfere anni 80 alla The Giornalisti
ma con poca fantasia e tanta, tanta noia. La noia rientra anche nella seguente
canzone, ma in questo caso solo nel titolo: Vivere
Di Noia Basterà lascia grande spazio al piano, ha un buon ritmo ed una
melodia accattivante, e quasi stona la pausa in cui Pietro Paletti (anche produttore del disco) arriva a duettare con
Anna. Il ritmo cala di nuovo nella conclusiva Non Esisti Mai, ma è un’illusione che viene intelligentemente
violata con inserti elettronici pseudo-industrial nella seconda strofa e con un
finale strumentale ben orchestrato...peccato solo che in tutto questo sia la
voce a risultare l’elemento meno funzionale.
Verano è un progetto a tratti
piacevole, che non fa dell’originalità a tutti i costi il proprio cavallo di
battaglia ma preferisce abbandonarsi su terreni pop per cui la voce leggiadra
di Anna sembra naturalmente portata. Purtroppo proprio la voce non riesce a
dare quella spinta in più all’ep, trascinandosi senza forzature per tutti i
cinque brani che lo vanno a comporre (tranne forse in qualche punto della
traccia iniziale): questo è probabilmente il lato più debole del disco, che non
essendo impeccabile neanche dal punto di vista musicale fatica a lasciare
sensazioni che durino.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Garrincha Dischi
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