La reinterpretazione di canzoni altrui non è un’arte semplice. E’ una “avventura” in cui molti si buttano ed, ahimè, tante volte il risultato può lasciare interdetti. Bisogna avere quella giusta dose di umiltà per rendere al meglio l’atmosfera e la magia dell’originale. Ciò non vuol dire che bisogna avere un approccio “scolastico”e deferente ma, piuttosto, saper creare un equilibrio tra le 2 versioni. Fondamentale è la scelta delle canzoni. Alcuni artisti, per (cercare di) non sbagliare sono portati a scegliere e confrontarsi con brani noti. L’umiltà di cui si diceva prima, sta anche nel saper creare il giusto mix di brani (o artisti) più famosi e meno conosciuti.
Un ottimo esempio, qualche anno fa, ce lo ha lasciato ADEM con il suo TAKES (consiglio vivamente di andare a recuperarlo; un misto di folk e indietronica, spalmato su brani sperimentali e più “convenzionali”).
Ora affronta la “dura” prova anche SARA LOV, suadente voce del duo dream-pop DEVICS, da un paio di anni messasi in proprio. Il titolo dell’album in questione è I ALREADY LOVE YOU e consta di 10 brani. Una creatura di poco più di 35 minuti, nei quali è condensata la dolcezza della sua voce al cospetto di covers che spaziano tra Sinatra e gli Smiths, Black Heart Procession e Patty Pravo, Thompson Twins e Elvis Costello. Il territorio è quello della poesia acustica, di un piano o una chitarra, venati di inserzioni orchestrali. Non mancano le incursioni più “elettriche” che concorrono ad allentare la tensione dell’album. I brani che destano maggior ammirazione e restano più impressi, risultando una spanna sopra agli altri, sono una THERE’S A LIGHT THAT NEVER GOES OUT che, pur prendendo le distanze dalla versione di Morrissey & soci, riesce a trasmettere le stesse sensazioni accentuando, se possibile, l’intensa drammaticità dell’originale, e SQUARE HEART dei Black Heart Procession che Sara trasforma in una delicata e notturna nenia minimale. Il resto si posiziona in ambito di eccellenza ad eccezione di un paio di brani meno riusciti, quali JUST MY HEART TALKING che non riesce ad emozionare, e LA BAMBOLA, troppo simile all’originale cantata da Patty Pravo ma per il quale, però, bisogna almeno apprezzare l’ottima dizione italiana di Sara. Un buon album, insomma, sicuramente superiore alla media, da ascoltare in quei momenti in cui bisogna tirare il fiato e si sente il bisogno ed il desiderio di estraniarsi dalla nostra frenetica vita di tutti i giorni.
Label : Splinter/Irma
Voto:◆◆◆◇◇
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