I Low-fi si formano musicalmente agli inizi degli anni '90, assorbendo così le influenze di tutta la scena rock di quegli anni (dEUS, Sonic Youth, Motorpsycho, Soulwax, Nin, Atr, ecc).
Nel 2005 per i Low Fi inizia la collaborazione con G.Fontanella (chitarrista dei 24 Grana) che diventa il produttore della band. "Bassa Fedeltà" ma alta fiducia per questo trio napoletano che attraversa generi e sonorità con incredibile fluenza. Reduci da una tournèe estera, i tre partenopei si fanno apprezzare facilmente per le loro sonorità europee. Brani densi di sostanza, tracce ben strutturate e calibrate tra chitarre aspre mai troppo acide, ritmiche lineari dai beat movimentati e un ottimo bass-playing a sostenere appieno il controllo delle dinamiche sonore. Oltre alle band nineties precedentemente citate, io vi trovo anche le recenti uscite degli Editors nei giri di basso tipicamente new wave, fino a sprazzi vocali alla Brian Molko. Ma a parte similitudini e influenze, questo Ep è un prodotto che tenta di fuoriuscire dalle linee di demarcazione del genere, scorre senza intoppi, si lascia ascoltare e, volendo, anche danzare. Un connubio, rock, dance, elettronica che trova rapido sfogo in immaginari e collettivi sonori di alcune delle scene più interessanti dell'alternative. Esempio dell'incursione elettronica del progetto è la finale "Something" oscura, con le tastiere ad emergere finalmente; un brano che manifesta lo stile personale della band e punto d'inizio (nel finale) da cui riprendere.
Nel 2005 per i Low Fi inizia la collaborazione con G.Fontanella (chitarrista dei 24 Grana) che diventa il produttore della band. "Bassa Fedeltà" ma alta fiducia per questo trio napoletano che attraversa generi e sonorità con incredibile fluenza. Reduci da una tournèe estera, i tre partenopei si fanno apprezzare facilmente per le loro sonorità europee. Brani densi di sostanza, tracce ben strutturate e calibrate tra chitarre aspre mai troppo acide, ritmiche lineari dai beat movimentati e un ottimo bass-playing a sostenere appieno il controllo delle dinamiche sonore. Oltre alle band nineties precedentemente citate, io vi trovo anche le recenti uscite degli Editors nei giri di basso tipicamente new wave, fino a sprazzi vocali alla Brian Molko. Ma a parte similitudini e influenze, questo Ep è un prodotto che tenta di fuoriuscire dalle linee di demarcazione del genere, scorre senza intoppi, si lascia ascoltare e, volendo, anche danzare. Un connubio, rock, dance, elettronica che trova rapido sfogo in immaginari e collettivi sonori di alcune delle scene più interessanti dell'alternative. Esempio dell'incursione elettronica del progetto è la finale "Something" oscura, con le tastiere ad emergere finalmente; un brano che manifesta lo stile personale della band e punto d'inizio (nel finale) da cui riprendere.
Questo Ep introduce positivamente un progetto che nell'imminente uscita del long play, stuzzica la nostra curiosità e ci lascia con un certo interesse. Stay tuned per aggiornamenti.
Label: Octopus Records
Voto: ◆◆◆◇◇
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