lunedì 18 aprile 2011

OFF! - The First Four Ep's (Recensione)

Sarà che sono diventato una sorta di reazionario, sarà per nostalgia elitaria, ma ben poche cose possono rendermi più felice di un disco così che esce sul calare degli anni 10. Gli OFF! sono composti per metà da due pesi massimi del cali-punk dei tempi che furono, ossia Mr.BlackFlag/CircleJerks sua maestà Keith Morris in rughe e dreadlocks (come ama dire di se..."i'm an alcoholic, i'm a cocaine addict and i wanna be your friend..") e Steve McDonald che ancora bambino violentava le quattro corde con i seminali Red Kross, accompagnati in questo progetto dal giovane chitarrista Dimitri Coats (Burning Brides) e dal drummer Mario Rubalcaba (Hot Snakes e Rocket From The Crypt).

Uscito anche nell' esclusivo box con i quattro viniletti dentro e pittato dall' immenso Raymond Pettibon (artista anti-tutto di Venice, fratello di Greg Ginn e firmatario degli artworks della SST, ...per i meno ricettivi...si, anche Goo dei Sonic Youth è di Pettibon), questo "The First Four Ep's" (che riecheggia anche nel titolo i first four years di Morris con i Black Flag) di certo non darà la possibilità a novelli Scaruffi di aggiungere pagine alle loro boriose enciclopedie rock, ma per chi, come me , non riesce a fare a meno dell' onestà intellettuale e della visceralità in yer face del vero e dico vero punk/Hc farà trascorrere una ventina di minuti scarsi pregni di picchi adrenalinici e scosse lancinanti lungo la colonna vertebrale non facili da recuperare. Al cinquantacinquenne Morris fà ancora cagare il 90% del pianeta ed è ancora il migliore a trasmettere in liriche tale nobile sentimento, qui ce n'è per tutti...società americana, illusi dal sogno infranto di Obama, New World Order e chi più ne ha più ne metta. La musica è solido, molesto e serrato punk circle jerks-oriented senza se e senza ma, dove non fai altro che prendere cazzotti da un minuto e poco più prima di stramazzare al suolo. Le rasoiate di chitarra figlie di Johnny Ramone e di Link Wray con le all-star tagliano i polsi come fossero burro ("Black Thoughts"), il sangue esce a frotte la violenza del tupatupa di batteria riesce a farti scordare dove ti trovi facilmente ("Upside Down" e "Fuck People"), la carta vetrata ingoiata da Morris è sempre pericolosa e pronta marchiarti la pelle ("Darkness" e "Killing Away"), e prima di perdere i sensi completamente ripensi a qualcuno veramente importante che non c'è più ("Jeffrey Lee Pierce") per poi lasciar disegnare le mattonelle del cesso dal sangue che cola, come fosse guidato dalla mano nevrastenica di Pollock ("Peace in Hermosa"). Nel vuoto di oggi il disco degli OFF! scalda il cuore e ringalluzzisce l'animo, sperando che tra un ollie ed un backside flip i teenager riescano anche a riscoprire ed amare chi l' hardcore californiano l' ha inventato nei primissimi anni ottanta. Per il resto bentornato Keith, solo tu potevi farmi stendere un plauso ad un etichetta che ho sempre disprezzato come la Vice.

Label: Vice records


Voto: ◆◆◆◆◇


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