Toh, recensiscilo tu!
Chi mi ha porto questo EP, persona fondamentale nella mia vita, conosce bene i miei gusti ed evidentemente sapeva che avrei apprezzato questo piccolo gioiello di cui mi accingo a disquisire.
4 brani, pochi si direbbe per dare un giudizio definitivo su questo progetto.
Eppure basterebbe il brano conclusivo per giustificare l’esistenza di questo progetto e l’acquisto di questo cerchietto di plastica.
Il progetto si chiama PETALI RIDENTI portato avanti, ed autoprodotto, da MATHI.
Un’opera metafisica, come amano definire la loro musica e poetica.
Ad aprire c’è la onirica DUE LUNE:
Hai le trame dei capelli massacrati,
incastrati sotto prati rifiutati
all'apice del silenzio scrutatore sono io
Poi che corrosi i fili intrecciati
al primo gesto del tuo sguardo
fulmineo, naufragante, scosceso
due lune, eccoti
Al tremante precipizio
luce di latte regalai al terreno
ho salvato la criniera
che ti ornò come chimera.
il nostro viaggio nel sogno fanciullesco continua con CUORE DI FATA:
Un gioco assai gradito
stimola i miei sensi
le tue mani stanno lievi
ad orchestrare i miei capelli
All'unisono le palpebre rispondono
per dare al vento elogio
al tuo splendore
Quindi, la poetica di Mathì trova pieno compimento in CASCATA:
Che felicità traspare dalla noia
quanta melma nasconde la gioia
Ho perso la vista in un bicchiere di cristallo
le mani spogliano il cuore per cercare un nuovo odore
la testa infrange i pensieri, li disperde nei sentieri
del castello dei doveri
i doveri che verranno, maliziosamente saliranno, dolcemente rovineranno,
intanto i tuoi capelli riflessi a cascata
sul mio corpo
In tutt’e 3, i riferimenti tricologici sono evidenti (cosa mai vorranno significare? Io sono il meno indicato a dare una risposta…).
Arriviamo alla fine con SOSPIRI DI VENTO, il vero “capolavoro”, sia in rima che in musica, di questo gioiellino:
E non sospiri di vento,
non intuizione divina
fu essenza di quell'atto
fu così, seppur folle parvenza
che in quella notte luminosa io fui
io fui un petalo.
L’atto è compiuto.
Un melting pot di riferimenti: il cantato tra Godano, Giovanni Lindo Ferretti e Branduardi (sarà un caso che in rete si trova questa?)
le atmosfere musicali sospese tra lo stesso Branduardi, perso nella FIERA DELL’EST, le iniziative più semplici de IL DISORDINE DELLE COSE e il prog “medievale” di Anthony Phillips (Anthony Phillips? Chi era costui, ruminava il lettore di Stordisco…*) epoca THE GEESE AND THE GHOSTS, diciamo, 1977.
Insomma, li aspetto sulla “lunga distanza” e so che non mi deluderanno…
Se posso consigliare, che contattino il loro concittadino ERRI DE LUCA che della costruzione poetica della prosa ha fatto stile di vita e scrittura; ne potrebbe scaturire una collaborazione esplosiva…
Nel frattempo, grazie per queste fiabe.
Ne ho/abbiam bisogno anche se l’età gioca a (mio/nostro) sfavore…
*chitarrista della formazione iniziale dei GENESIS, che lasciò nel 1970.
Label: Autoprodotto
Voto: ◆◆◆◆◇
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