Riots in Japan. Abbiamo parlato a lungo su queste pagine degli Atari Teenage Riot, l'importantissimo act fondatore del digital hardcore tornato alla ribalta dopo il singolo Activate e soprattutto dopo la pubblicazione, da parte della Dim Mak di Steve Aoki, dell'ultimo lavoro in studio "Is this hyperreal"? e gli abbiamo dato cinque stelle, abbiamo visto il loro live all'Alpheus a maggio per la promozione del suddetto, colui che scrive è egli stesso un grandissimo fan. I nostri, a pochi mesi di distanza dal full lenght, ci presentano un disco live non imprescindibile per il neofita ma importante per chi segue per devozione il trio formato da Alec Empire, Nic Endo e Cx Kidtronix. Il lavoro fotografa al meglio alcune performance di un gruppo rinato, ritrovato, amato e allo stesso tempo criticato, amato da chi è appassionato della musica elettronica come wagneriana Opera d'Arte Totale, concetto applicato a certa musica degli anni '90, odiato dai musicisti da cameretta e dai critici odierni in quanto considerati casinisti e old school. Ma se voi, lettori, appartenete a queste due categorie, potrete godere appieno della rassegna dei pezzi live che variano dal disco di debutto 1995, successivamente ripubblicato come Delete yourself! fino al lavoro più recente. Lungo l'arco di venti tracce che rappresentano una buona fetta dei loro successi scoprirete le doti declamatorie di Empire, il rumorismo della giapponese Endo e, un po in sordina, gli appoggi del "newcomer". Questo disco arriva dopo il best of - live Burn berlin burn e dopo il live @ Brixton academy, molto diversi. Questo si ricollega idealmente al primo titolo citato in quanto costituisce un altro best of, e sarà utile come riassunto. Il disco si apre con Activate e si conclude con Revolution action. E' inutile parlare dei brani in quanto tutto è stato detto, basterà ricordare che se la seconda, opener del loro terzo disco 60 second wipeout, pubblicato prima dello scioglimento in seguito alla morte dell'mc Carl Crack, ha rappresentato il loro anthem generazionale degli anni '90, Activate, a dieci anni di distanza, ne ha ripreso il discorso e ne ha sancito il titolo di anthem degli anni 2000. E tra classici come Start the riot, Into the death, Speed e inedite live come Get up while you can e Sick to death, l'ascoltatore troverà i nuovi inni, a tratti più ragionati e ad altri di eguale portata devastante, dalla succitata Activate a Codebreaker, fino all'esecuzione magistrale di Rearrange your synapses, una delle loro migliori sfuriate di sempre. Vi auguro un buon ascolto con la vostra ampia fetta di classici, chiunque li ama e li ha visti live sentirà riscatenarsi l'adrenalina di voler essere lì, davanti a quel palco, ad urlare e a pogare. Imprescindibili loro, non imprescindibile il disco, ma cosa importa, sono gli Atari Tennage Riot. What did you say?
Voto: ◆◆◆◆◆
Label: Dim Mak Records
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