Male di Grace - Tutto è come sembra (Recensione)

"Tutto è come sembra", ma poco è come ti aspetteresti, in un album d'esordio autoprodotto. ''Poco'' significa che dal lavoro di debutto di quattro sbarbatelli padani senza etichetta sarebbe più che prevedibile qualche capitombolo facile facile: citazionismo e copia&incolla sonoro, ad esempio; se non altro per la professione di fede/stima che i Male di Grace dichiarano più che esplicitamente nei confronti della scena desert californiana. Tanto più che il brano 'Ninna nanna per Grisù' - uno dei tre strumentali, insieme a 'Il paracadutista equino' e 'Ninna surf' - ospita alla chitarra niente meno che Mario Lalli dei Fatso Jetson, già Yawning Man, proveniente dalla Palm Desert che fu culla dello stoner rock dei Kyuss.

Ebbene, 'Tutto è come sembra' non scivola sulla buccia di banana, e si risolve invece in un'ottima opera prima in grado di armonizzare le aporie sonore del noise più insofferente con certi struggimenti psichedelici da demone in fuga. E ancora non finisce qui, perché i Male di Grace hanno dalla loro liriche e cantato in lingua italiana che, sebbene ricordino un po' troppo da vicino i Marlene Kuntz degli inizi per modello evocativo e - persino - per strutture sintattiche (una su tutte, la più 'Catartica' fra le 11 canzoni dell'album, 'Tentazione': «Ospita quello che c'è in te / scivola sopra i tuoi perché / scorpora suoni e nuvole [...] Dai che ti riesce / lo sai è importante»), permettono ai ragazzi di non rinchiudersi nell'emulazione banale dell'ispirazione desert.

'Tutto è come sembra' è terra e fuoco nelle orecchie, e frustate sferzanti che picchiano sui fianchi, mentre miraggi lontani si stagliano distorti fra i vapori incandescenti delle rocce all'orizzonte. I Male di Grace convincono per energia, istinto visionario ed efficacia.
Da tenere d'occhio.

Voto: ◆◆◆◆◇
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