Rimane sotto il poeta che è, ma il modo di confidarlo è cambiato profondamente, ora la linea d’ombra di demarcazione tra un certo barocco di ieri e la svolta elettrica e minimalista d’oggi è netta, disincantata e relegata ad una wave gentile, nervosa, ma gentile davvero.
C’è il rock, la wave soffusa, la penna raffinata e le visioni di un Grazian di nuovo corso, la duttilità di pezzi d’arte e frequenze sonore che vibrano, allietano e scaricano una poetica gridata “Se tocca a te”, il cortocircuito di nervi che scuote la titletrack per poi farsi unguento lenitivo e uggioso nella sua ondifraga deriva post-rock “Estate”, nella piega nebbiosa dello shoegazer “Nonchalance” o nell’epilettismo orale che riflette lontanissimi CCCP “Non devi essere poetico mai”, un disco che passa in rassegna riverberi e larsen d’anima che fanno nodi in gola e inebrianti immediatezze che, specialmente se si sale a bordo di “Soltanto io” - trionfo leggiadro di liquidità e movimento dubbato – ci si rende conto che questo “Angelo risolto” prestato alla musica ha molto da dire e che pulsa incessantemente di eleganza mai invadente.
Grazian si è fatto grande, osa e vince la sfida, le sfide che ogni giorno si appostano davanti, non è interessato alla rigidità dei canoni sonanti, glissa e si riprende quella stupenda libertà di versi e toni che la propria gravità zero gli permette, gli concede e lo premia. Disco di grande potenza interiore.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Ghost Record
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