La seguente recensione è la numero 700 e la trovate sottotitolata a pagina 777 del stordiscovideo. Grazie dell'attenzione e buona lettura.
In principio fu Baby Blue, band toscana che prendeva in prestito il proprio nome dalla celebre resa Dylaniana “It’s All Over Now Baby Blue”, e quartetto invischiato nelle melmose terre blues intrise di noise strisciante.
Ad oggi la formazione mutua il proprio nome in Blue Willa,
rimanendo per tre quarti invariata: restano in pianta stabile la sinuosa
vocalist Serena Alessandra Altavilla, Mirko Maddaleno alle sei-corde e Graziano
Ridolfo alle pelli, mentre subentra Lorenzo Maffucci (meglio conosciuto come
Mangiacassette) al basso, sostituendo Duccio Burberi.
Trainati da due forze femminili – la frontwoman Altavilla e
la produttrice Carla Bozulich, qui in veste non solamente di manipolatrice del
suono, ma vero e proprio quinto elemento aggiunto durante le notturne
registrazioni del disco, contribuendo nell’esecuzione dei cori – il progetto
Blue Willa sfocia in un calderone ribollente di sensuale ed oscuro punk
artistoide, allargando il raggio d’azione del gruppo pratese attraverso una
continua ed inarrestabile oscillazione di pieni e vuoti sonori.
Frangenti riflessivi (la notturna e dilatatissima “Eyes
Attention” posta in apertura, che sfocia in tormentati cori dal motivetto
sinistro) fanno da contraltare denso e minaccioso alle fragorose psicosi
elettriche, trainate da una forza atavica di cui, l’ottima voce di Alessandra,
si fa portatrice e simbolo di queste due anime in continuo attrito (l’isteria
incontenibile di “Good Glue” o il singolo “Fishes”, incatenato in un continuo
climax di cori e deflagrazioni elettriche).
Un ideale punk contorto e tortuoso, ma che ben si lega alle
atmosfere mistiche e (relativamente al contesto) psichedeliche create dal
gruppo, fanno dei Blue Willa e di questo - si fa per dire - disco d’esordio un
punto fermo del rock nostrano, pur non possedendo (fortunatamente) il minimo
appiglio alla nostra tradizione di bel canto, tramutando questa “mancanza” in
elemento di assoluto valore aggiunto.
Mettendo bellamente da parte le smanie da recensori da
strapazzo, il disco omonimo dei Blue Willa necessita semplicemente di essere
ascoltato ed assorbito tutto d’un fiato, nella sua vitale ed incontenibile
interezza.
Coraggiosi ed assolutamente indomiti.
Voto: ◆◆◆◆◇
Etichetta: Trovarobato
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