Volendo ricostruire la genesi
dell'emocore italiano, gli Auden rivestirebbero senza dubbio un ruolo
centrale alla base di un ipotetico albero genealogico del genere
tutto “cuore & chitarre” per eccellenza.
Da qualche parte tra i Fine Before You
Came degli esordi (con cui condivisero il palco più volte, e di cui
è recente la ristampa in vinile di Cultivation Of Ease
a cura di Legno, in edizione limitatissima di sole 100 copie) e i
Nuvolablu, la breve e seminale storia degli Auden si consumò nel
fugace attimo di cinque anni.
In
questo breve arco temporale, tra concerti in giro per l'Italia e
incessanti prove in studio, la band decise di mettere su nastro i
propri pezzi nel 2002, con la formazione che annoverava tra le
proprie fila rispettivamente Stefano Frateiacci, Francesco Corti,
Pierpaolo Calisti e Andrea Bennati, a seguito di un paio di date a
supporto del tour italiano dei FBYC e To The Ansaphone tra Roma e la
loro Viterbo.
Complici
le classiche sfighe congenite della vita, il disco Love Is
Conspiracy brancolò
esclusivamente tra addetti ai lavori e “duri & puri” di
genere, nell'attesa che qualche etichetta appoggiasse la causa della
band. Fra problemi interni e cambi di formazione (nel frattempo esce
Pierpaolo Calisti al basso ed entra Matteo Ronchetti ai synth), la
parabola discendente degli Auden si esaurì in un vortice di apatia
difficile da superare, sfaldandone l'ispirazione e il legame
originale.
Ad
oggi, A.D. 2013, la prode etichetta V4V decide di restaurare il
master originale di Love Is Conspiracy,
dando nuova linfa e risalto a queste cinque tracce che formano lo
zoccolo duro e la base dell'emocore tricolore, dove tra testi intrisi
di rabbia generazionale, insostenibile indolenza e turbe amorose
rigorosamente cantati in inglese, unite alla particolare miscela di
chitarre (qui rese più nitide e in risalto rispetto alla versione
originale) ora delicate, ora aggressive a dovere, riflettono a pieno
il travagliato percorso artistico e di vita degli Auden, sotto
l'egida della scuola americana di stampo Midwest (Cap N' Jazz e Braid
le ispirazioni più ovvie e lampanti), senza disdegnare passaggi più
aspri e colmi di chitarre dissonanti.
Cinque
pezzi inevitabilmente legati l'uno all'altro, dove tra disagio
esistenziale ("Things I've Never Done"),
sentimenti repressi ("My Wrong Sentimental Education")
e un'onda di nostalgia che sale e che scende ("A Conspiracy
About Love"), si consuma un disco
fondamentale e dal recupero dovuto per tutti gli appassionati di
genere.
Una
storia, quella dei viterbini Auden, fatta di (molte) difficoltà e
(poche) gratificazioni, che ricomincia oggi grazie al lavoro
filologico della V4V e la conseguente probabile reunion del gruppo.
La
musica, come del resto la vita, è una gran fregatura.
Voto: ◆◆◆◆◆
Etichetta:
V4V
Scarica gratis l'album qui: http://bit.ly/17AftrI
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