Terzo album per gli Egokid, in
arrivo a tre anni di distanza dal precedente Ecce Homo: tre di tre
direbbero i Marlene Kuntz, ma loro usavano i cannoni mentre Troppa
Gente Su Questo Pianeta è più un album da fioretto, elegante e
poetico come forse solo l'amalgama di intenzioni cantautoriali e
vaghe suggestioni new wave riescono a fare. Dieci pezzi che trattano
di amori vissuti e spesso perduti, in alcuni casi assieme alla voglia
stessa di amare, con una partecipazione sentita a livello di testi ma
spesso un distacco emotivo a livello musicale...una strana
incongruenza che si ripete qua e là nel disco.
Non è certo il caso di “Il Re
Muore”, canzone scritta a quattro mani con Bersani (che già
l'aveva fatta sua nel proprio disco giocando d'anticipo) e che
amalgama alla perfezione l'amarezza del testo con la cavalcata degli
strumenti: un ottimo inizio che si trasforma anche in un quasi
autogol, perchè il picco qualitativo lo si raggiunge subito e quando
la band cerca di ricreare la magia con gli stessi elementi il
risultato è buono ma nettamente inferiore (“Solo Io E Te”). Non
che di pezzi affascinanti ne manchino, e spesso arrivano da
coordinate musicali ben lontane da quelle di partenza: è il caso di
“Non Balliamo Più”, puro synth-pop anni 80 che evoca nella sua
finta allegria immagini di decadenza urbana più che le spiagge da
film dei fratelli Vanzina, o di “Frasi Fatte”, lento dipanarsi di
un amore giunto al termine in cui è faticoso ma dovuto l'arrivare
alla conclusione che “Noi non abbiamo più segreti, perchè non era
sole la tua siccità”. E' questo uno dei pochi casi dove gli Egokid
riescono a mettere in mostra la loro vena poetica senza risultare
freddi e quasi snob, perchè sono queste le impressioni che mi
lasciano molti brani. Principalmente “In Un'Altra Dimensione”,
dove il sentimento di negazione dell'amore viene reso musicalmente
con modi troppo asettici, ma anche la parabola di abbandono dei
sentimenti raccontata ne “L'Alieno” manca della capacità di
coinvolgere musicalmente: è sacrosanta la scelta di accompagnare con
arrangiamenti raffinati e spesso minimali le storie che Palazzo e
Pardo (voci e compositori di tutti i brani) raccontano ma non sempre
questa scelta riesce ad essere vincente, e così anche solo qualche
aggiunta d'atmosfera riesce a fare la differenza fra un brano
riuscito come la crepuscolare “Il Mio Orgoglio” ed uno che fatica
a coinvolgere come “La Madre”, perso in una monotonia che neanche
i ritornelli vivaci ed il finale con le chitarre più energiche
riescono ad aggirare.
Troppa Gente Su Questo Pianeta ha
degli sprazzi di qualità innegabili, soprattutto a livello di testi,
ma che da questo punto di vista che gli Egokid volino alto lo può
già testimoniare la libera ispirazione a La Coscienza Di Zeno nella
conclusiva “La Malattia”. Fa ancor più specie così vedere che
la cornice musicale non è sempre la più azzeccata, e dà
l'impressione ogni tanto di essere stata cucita sui testi troppo con
la testa e poco con la pancia. Il talento viene fuori alla lunga, ma
la capacità di lasciarsi andare maggiormente avrebbe sicuramente
giovato per togliere quel velo di “snobismo” che aleggia su
questi dieci brani.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Novunque
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