Dopo un primo Ep, Crudo, uscito
nel 2012 (leggi la nostra recensione qui), il duo Asino decide che squadra che vince non si cambia e
fa uscire con la stessa formula questo Muffa: 7 brani e una ventina
abbondante di minuti di ascolto per una formazione atipica sia nel
modo in cui è composta (chitarra e batteria) sia nelle sonorità.
Sarebbe troppo semplice infatti
liquidarli come un altro gruppo emocore, come ne escono a bizzeffe
negli ultimi anni, dopo aver ascoltato l'energica traccia d'apertura
“Preistoria”: Giacomo (voce e batteria) e Orsomaria (voce e
chitarra) infatti spiazzano fin da subito, virando in territori punk
lo-fi con “La Grande Nave”, brano deboluccio che però comincia
ad ingranare quando l'intensità cala ed inizia una lenta risalita
scandita dal commento di Giampiero Galeazzi ad una delle imprese
canoistiche italiane...un connubio certamente originale e quantomai
azzeccato.
Il proseguio non è meno bizzarro:
“Schiaphpho” è una scheggia hardcore distortissima e potente
come poche, “Asino Da Balera” nella sua velocità e bizzarria
sonora lascia pensare ad insospettabili parentele sonore con gli
Zeus!, “Casa Mia E' Tranquilla” (in cui per non farsi mancare
nulla buttano nel calderone pure il suono del messaggio in arrivo di
messenger) ed “Autostrade” alternano momenti di esplosione
distorta caotici ed imprevedibili a (rare) oasi di tranquillità.
Tutto questo prima di concludere, in maniera ancora una volta
spiazzante, col discorso finale del grande dittatore di Chaplin
musicato con tatto e gusto in “...”, brano tranquillo fino ad
all'immancabile esplosione distorta che forse avrebbe avuto più
valore messa direttamente sull'applauso estatico del pubblico: un
peccato veniale perdonabile di fronte ad un'idea da applausi.
Gli Asino modificano
incessantemente i propri orizzonti sonori in poco più di venti
minuti, tanto dal punto di vista della scrittura dei brani quanto da
quello delle sonorità stesse (“La Grande Nave” e “Asino Da
Balera” sembrano quasi suonate da un gruppo diverso tanto staccano
dal resto dell'ep). Un'anarchia musicale con cui è difficile
scendere a patti ma venata da genialate che vanno al di là degli
estratti sonori utilizzati: chissà se in futuro stabilizzeranno le
proprie coordinate o continueranno ad andare dove li porta la
corrente, il rischio è di rimanere una creatura incompiuta ma volete
mettere il divertimento?
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: fromSCRATCH
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