Nella nostra tradizione folk cantare di santi è sempre stato affascinante per le band, storie al limite dell'inverosimile e fatti storici che hanno condizionato la nostra civiltà. Se ora conosco chi è stato San Cadoco è grazie agli Ardecore, soprattutto dopo aver ascoltato questo doppio album.
Questo collettivo di musicisti romani è capitanato da Giampalo Felici (importante anche per essere il direttore artistico dell'Init di Roma).
"San Cadoco" è uno dei dischi più belli del 2010, interamente incentrato sulle figure di San Cadoco e Santa Gilda. La storia narra che il diavolo costruì un ponte e chi l'avesse attraversato veniva automaticamente sacrificato, ma San Cadoco lo ingannò concedendogli un gatto nero. Il santo venne punito dal diavolo che gli rubò l'Eneide, ma Santa Gilda lo aiutò a ritrovare il libro con cui insegnava il latino. Nella nostra cultura il gatto nero è ancora un animale "portatore di eventi nefasti", questa credenza è stata fomentata dalla Chiesa che vedeva in questi innocenti animali il male, dal 1200 fino al 1800 ne vennero sterminati più di un milione.
I due dischi sono diversi l'uno dall'altro, il primo più irruente come ad esempio il singolo "Per Quella Lei Ci Muore", dove si percepisce perfettamente la freschezza della loro proposta.
"San Cadoco" è uno dei dischi più belli del 2010, interamente incentrato sulle figure di San Cadoco e Santa Gilda. La storia narra che il diavolo costruì un ponte e chi l'avesse attraversato veniva automaticamente sacrificato, ma San Cadoco lo ingannò concedendogli un gatto nero. Il santo venne punito dal diavolo che gli rubò l'Eneide, ma Santa Gilda lo aiutò a ritrovare il libro con cui insegnava il latino. Nella nostra cultura il gatto nero è ancora un animale "portatore di eventi nefasti", questa credenza è stata fomentata dalla Chiesa che vedeva in questi innocenti animali il male, dal 1200 fino al 1800 ne vennero sterminati più di un milione.
I due dischi sono diversi l'uno dall'altro, il primo più irruente come ad esempio il singolo "Per Quella Lei Ci Muore", dove si percepisce perfettamente la freschezza della loro proposta.
Una vena compositiva sincera, che si rifà alla tradizione romana, ma che musicalmente non si limita ad essere solo di tradizione folk, ma bensì di rock alternativo che in canzoni come "Meravigliosamente" e "Nessuno Sa Più Bene" si dirige verso sonorità alla Aftherours o spesso verso motivi sgangherati alla Tom Waits. Nel secondo disco emerge la voce di Sara Dietrich e musicalmente il disco prende una piega più lenta, "Vola, Vola" ad esempio è una bella ninna nanna, mentre "Te possino dà Tante Cortellate" ci riporta a galla attraverso echi di voci attraent. Il cantato di Sara è un cantato squillante, brusco a tratti feroce, ci prepara alla traccia conclusiva di Giampaolo in dialetto romano, una nenia con la fisarmonica dal nome "Nina Viè Giù". Da segnaleare la partecipazione al disco di Massimo Pupillo delgi Zu, Geoff Farina dei Karate e David Tibet dei Current 93.
Non si devono assolutamente sottovalutare dischi di questo tipo, un colletivo che ci insegna come il cantautorato italiano possa dare ancora tanto. Gli Ardecore sono una delle poche band che propongono qualcosa di realmente elevato.
Non si devono assolutamente sottovalutare dischi di questo tipo, un colletivo che ci insegna come il cantautorato italiano possa dare ancora tanto. Gli Ardecore sono una delle poche band che propongono qualcosa di realmente elevato.
Label: Godfellas Records - Sol/Init
Voto: ◆◆◆◆◆
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