martedì 29 novembre 2011

The Wave Pictures - Beer In The Breakers (Recensione)

The Wave Pictures - Beer In The BreakersAspra, chiara (o scura, de gustibus … s’intende), dolce birra. In the breakers. Un titolo che condensa (già, mi pare il termine adatto) quello che s’annida in quest’ultima fatica dei The Wave Pictures, ossia corde grattate, blues, accenni di fisarmonica e strofe che si sciolgono come orologi di Dalì sulla musica. Il romantico nel suo aspetto più amaro, più vissuto – esacerbato, e lasciato lì, in assolato pomeriggio di nullafacenza e sofismi, sull’asse di una locanda, nel proprio boccale.

È un disco interpretato, ha il tono degli anni di battute e scene di un esperto teatrante. Epping Forest è incantata quanto un Pierrot in un monologo solitario. David Tattersal si improvvisa mattatore appassionato e gioca con le sue corde con un mood un po’ liso ma lucido. Ci sono ballate lente su assolo di basso e piatti appena sfiorati, accenni blues un po’ dismessi ma con ancora tanta voglia di amare, come in Beer In The Brakers. Atmosfera da cantina vuota e scenari da unplugged. Mettiamo da parte l’indiepophardcorepostpunk che i mattatori dei noantri vedi: i Cani) hanno chiuso ed isolato maliziosi in un verso, ritroviamo il bello dell’abbandonarsi ad un verso un po’ più sofferto.

I The Wave Pictures oscillano tra un Pete Doerthy malinconico e manerioso (Now Your Smile Comes Over On Your Face), stoccate da Knopfler e soci (echi lontani in China Whale Brand) e malinconie da Morrisey (e ultimamente pare il cantante più gettonato, ahinoi). Aggiungiamo anche un po’ di Paolo Nutini, Pale Thin Lips fa un po’ vintage. Sprizzano gioia e coralità in Blue Harbour, fanno il verso ai Kooks ne Rain Down. Un album diverso, forse. O no. Per i The Wave Pictures non si è cambiato registro, si è solo scelta una copertina più dura e più scura – se non nera, un bel verdone.

Un bel mix di ascendenze ed ascendenti, insomma: niente di nuovo sotto il sole, si direbbe, ma certamente qualcosa che non delude, anzi, piace e si ascolta con estrema facilità – portando alla mente ricordi dei bei vecchi tempi, della musica dei nostri genitori. E se questo può sembrare un giudizio esagerato, beh, è ben comprensibile; ma pensate, davvero, cosa potrebbe ricordarvi un buon boccale di birra?

Voto: ◆◆◆
Label: Moshi Moshi



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