sabato 1 dicembre 2012

Meraviglia - S.t. (Recensione)

Così come il diavolo fa i coperchi e Mastrota glieli vende, noi Storditi arriviamo a quota 666 recensioni. E quale miglior disco da immolare al mistico traguardo se non quello dell'omonimo demo, esordio dei Meraviglia?

Che dire, vengono da Napoli, son giovani, avevano una ragazza che suonava i tamburi e una alla chitarra. Ora quella che suonava la batteria è scappata a Barcellona che i calimocho sono irresistibili e Lloret De Mar è a due passi. I Meraviglia  fanno quella roba lì che manco ve la illustro più; è la solita storia, stonata, brutta e antipatica ai più degli snob indie-dipendenti. Cantano in inglese e sono dei veri freak in musica. Semplicemente adorabili. Potremmo considerarli i Daniel Johnston dell'emo-punk italico (la "i'm a weird mess" del super manifesto "Sleeping Summer") Ovviamente il tutto è registrato di merda (si dice lo-fi) e dà l'idea di una mega jam session tra sbronzoni che rivolgendosi tra loro dicono: "Oh cazzo! Dopo quella cassa di birra e quell'altra cassa di birra è rimasta solo ecc...". Eppure questa roba è di un genuino che, se avete la pelle un briciolo scoperta e il cuore che è una spugna di rancido dolore da mercatino di seconda mano, vi s'infila nelle pieghe dell'anima (che si ricorda pesa 21 grammi che è poi la quantità di hashish usata per registrare ogni singolo pezzo qui dentro) e non vi molla più. Lacrime, succhi gastrici e disincanto;  gli ascolti  del buon Tim Kinsella si sentono in Meraviglia, sopratutto  Cap'n Jazz ma anche qualche suggestione estrapolata da quel Life Like pubblicato a nome Joan of Arc. La spensieratezza fa da padrona e il tutto appare orientato in acido ma con sempre un piglio spiccatamente pop che non guasta mai.

Affranti ma non troppo disillusi, consapevoli del proprio essere, i Meraviglia  sanno cosa non sono ("i'm not a christmas bell on fire..." - "I Won't Eat And You Were Gone (Marina)";  "i'm not in your cup, i'm not a feather..." -"Question Avaibility") e si accettano perfettamente nel loro ruolo di "gazer e strani casini" cercando di ricostruire un'identità dimenticata per i postumi della vita passata.

Che la bestia li abbia in gloria.

Voto: ◆◆◆
Label: Autoproduzione




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