Uscito a giugno 2011 per la On the camper records, Siberian Dream Map è il terzo lavoro della talentuosa cantautrice Francesca Lago. Esordio nei lontani anni 90 con Mosca Bianca e la disperata Niente per me, è tornata dopo undici anni di silenzio con l'ep The Unicorn, assaggio dell'onirica quiescenza che sarebbe esplosa nelle tredici tracce di Siberian Dream Map.
Fiabe incantate nei ghiacci fluorescenti, che silenziosamente scivolano in un lago di luccicanti follie.. orme di sangue sulla neve bianca e la luna argentea e stordita dai richiami dei licantropi ubriachi. Francesca gioca con gli strumenti come fossero giocattoli, componendo meravigliose melodie e ninnananne che uccidono nel sonno. C'è un po' di Regina Spektor, un po' di P.J. Harvey nel suo dolcissimo rock elettronico, capace di stregare ma di essere allo stesso tempo incisivo e tagliente. La sua morbida voce ci accompagna in viaggi infiniti in terre fredde e inesplorate, sulla scia di arpeggi che si schiudono come fiori di una primavera anticipata come in "On my way back from the moon", "To the wild "o "Still before the spell". I riff di chitarra alla Radiohead si mescolano poi con l'elettronica, cenni di psichedelia e velate dissonanze sciorinate come filastrocche senza tempo. Pezzi come "Leech" o "Slapstick "hanno un piglio decisamente rock, dove Francesca si diverte a imitare una Courtney Love un pizzico meno attempata e più elegante, mentre un cupo violoncello crea atmosfera per la breve "Do you know where to go?" e "Hey hey sentry".
Ci trasciniamo in un oblio bagnato in "Raised by the aliens" e "And in the evening", rimaniamo su un concetto più classico di song-writing in "Bad dream". Un album che è un piccolo forziere di gioielli, di gemme incastonate in un cuore di ghiaccio che si scioglie con dolcezza al candido sorgere del sole. Elegante, eclettico, capace di farvi vibrare di piccole emozioni nel suo essere delicatamente perfetto.
Ci trasciniamo in un oblio bagnato in "Raised by the aliens" e "And in the evening", rimaniamo su un concetto più classico di song-writing in "Bad dream". Un album che è un piccolo forziere di gioielli, di gemme incastonate in un cuore di ghiaccio che si scioglie con dolcezza al candido sorgere del sole. Elegante, eclettico, capace di farvi vibrare di piccole emozioni nel suo essere delicatamente perfetto.
Voto: ◆◆◆◆◆
Label: On the camper records
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