Se il progetto Decana sia la prosecuzione delle Diva Scarlet o solo un estemporanea avventura fuori dalla band principale delle fondatrici Sarah Fornito (voce e chitarra) e Cecilia Bernardi (chitarra) solo il tempo saprà dircelo, visto che una ricerca approfondita su internient non ha fugato i miei dubbi. Ciò che importa è che, forti di una nuova sezione ritmica (Enrico Liverani alla batteria e Daniela Caschetto al basso) e della produzione di Umberto Maria Giardini (il fu-Moltheni è anche ospite d'onore in “Come Mi Vuoi Tu”) le due ragazze si lanciano in quest'avventura sonora dai toni dichiaratamente Nineties ma veicolati con intenzioni da rock d'autore.
Che l'aria che tira sia
piuttosto naif lo si capisce già dall'apripista “Una Promessa
Inattesa”: incedere lento, distorsioni tenute a freno, incroci
chitarristici da tipico alternative rock italiano anni 90 (pensate ai
Marlene più leggeri, giusto per dare una direzione) e voce leggiadra
ad appoggiarsi su un brano malinconico che inizia e finisce senza
tentennamenti. Un incedere quello della traccia d'apertura che si può
bene o male applicare all'intero disco, visto che le atmosfere
rimangono bene o male le stesse per tutti i 9 pezzi e di scossoni non
se ne avvertono quasi mai. Certo, “Domani Cambio Idea” è
efficace nel suo incedere ritmato ben associato a ritornelli quasi
esclusivamente vocali prima di un finale lievemente più pesante
della media, e “Nel Sesso Si E' Tutti Uguali E Tutti Diversi”
funziona come valvola di sfogo della vena più rock (ed
esclusivamente strumentale) della band, ma che le atmosfere siano
rarefatte come nella leggiadria acustica e sviolinata di “Niente Da
Dire” o si facciano più grintose grazie al basso martellante di
“Come In Un Brutto Film” l'album scorre irrisolto fra la voglia
di essere più raffinato di quello che è ed il tentativo di
trasmettere un'energia che nei pezzi più vispi manca del contributo
alla causa della vocalist Sarah, veramente efficace in quanto a
personalità quasi solo in “Tutto Cambia” e nella conclusiva
“Corro”, pezzo che sa di disagio Verdeniano ma riesce comunque a
farsi apprezzare come conclusione del percorso sonoro imbastito lungo
una mezz'oretta scarsa dalle Decana.
L'omonimo debutto della
band capitanata dalle due Diva Scarlet non è certo un brutto album,
ma manca di personalità. Si lascia ascoltare ma non ti fa sussultare
quasi mai, lascia un vago senso di malinconia ma senza evocare
immagini che riescano a stamparti in testa le note: un disco ben
rifinito, fatto con cura, ma che rischia di passare anonimamente
nelle orecchie degli ascoltatori.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Decana
Label: Decana
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