Nell'anno di grazia 2009 mi
ritrovai con in mano un cd della madonna. Era Alcool Juke Box dei
Comedi Club, un album che ricordava il folgorante esordio del Teatro
Degli Orrori mettendoci più bizzarria sonora, fra testi allucinati e
cantate a cappella. Adoravo quel gruppo, uno delle tante band rimaste
chissà perchè incomprese nonostante anche dei successi mica da
ridere (la vittoria di Rock Targato Italia tanto per dire). A che pro
racconto tutto questo? Perchè, a distanza di 5 anni ed in maniera
del tutto casuale, riesco attraverso questo Cosa Ti Sciupa a
riavvicinarmi musicalmente al leader di quella band, il qui presente
Emiliano Mazzoni.
Vorrei parlare di questo disco
snocciolando con dimestichezza rassomiglianze con questo o quel
cantautore della tradizione italiana, perchè è questo il percorso
artistico intrapreso dall'artista modenese già dal precedente Ballo
Sul Posto, ma la verità è che a parte pochi fondamentali io della
suddetta tradizione non so una beneamata minchia. Se un paragone
volete al massimo ve lo posso trovare contemporaneo, ed è col
poliedrico ex Mariposa Alessandro Fiori, con cui condivide un gusto
eccentrico che emerge soprattutto nelle allegre disavventure amorose
di “Non Lasciarmi Qui” e nell'ironico ed allo stesso tempo
struggente racconto, quasi esclusivamente accompagnato dal piano, di
una storia che, fra colazioni a letto con merendine di merda ed
ammissioni di inutilità, porta alla consapevolezza che quanto di
tenero poteva esserci in un rapporto se ne è volato via: e allora,
come dice il titolo, “Ciao Tenerezza”.
Il piano è il grande protagonista
di tutto l'album, quasi in solitaria nei pezzi più intensi e
malinconici ed accompagnato invece da un ensemble di strumenti che
fanno aleggiare una patina leggermente rock negli altri, insieme ad
una voce magnetica piena di personalità. L'inizio, subito dopo la
splendida “Canzone Di Bellezza” che vi invito caldamente ad
ascoltare qua sotto (ed in cui appare, fra i vari ospiti, l'ex sodale
nei Comedi Club Mirko Zanni), ci mette in realtà un po' a carburare:
“Ma Perchè Te Ne Vai” soffre per un andazzo con pochi
soprassalti che la voce riesce solo in parte a rivalutare, la
notturna “Diva” è forse l'unico pezzo dove è proprio la voce a
difettare per troppa forzata estrosità (unitamente ad un testo poco
convincente) e le fosche tinte di “Un'Altra Fuga” convincono solo
a tratti. Peccati veniali da lì in avanti accantonati grazie a perle
come “Ragazza Aria”, vera e propria poesia in musica (e come si
può dire altrimenti di un testo che recita ad un certo punto
“Guardando le mia braccia compresi, i polsi e le mani non bastano
per strapparla dall'aria e stringerla a me/ con rapidi calcoli scopro
che sono più simile a un sasso che a te”) vocalmente recitata
alla perfezione ed avvalorata da un arrangiamento che, lasciando
spazio aperto al piano per la maggior parte del tempo, fa saltar
fuori gli altri strumenti al momento giusto, compresa l'armonica che
dona intensità alle note finali. Non certo il solo pezzo degno di
menzione: la malinconia ammanta un finale esclusivamente pianistico
con la struggente ed illusoria speranza di “Tornerà La Felicità”
e la tristezza della guerra e di ciò che toglie dell'intensa “Non
Rivedrò Più Nessuno”, venature da saloon si insinuano invece in
“Hey Boy” (e, particolarmente grazie alla chitarra, anche nella
meno efficace “Nell'Aria C'Era Un Forte Odore”), surreale favola
priva di un lieto fine ma che consola comunque con le sue note e con
la consapevolezza finale che “tutti quanti nelle sue avventure/
scacciavano con il coraggio le paure”.
Un disco pieno di pathos, vario
nelle sue atmosfere ed efficace in ognuna di esse: Cosa Ti Sciupa
forse non funziona come un perfetto meccanismo dall'inizio alla fine
ma di questa discontinuità ne fa un pregio ed un vanto, raggiungendo
momenti di rara intensità in più punti e graziato da testi perlopiù
di altissimo livello. Fa piacere vedere Emiliano Mazzoni in così
splendida forma, seppure in tutt'altra veste, perchè credevo in lui
già 5 anni fa e questo album è la dimostrazione suonante che
qualche volta c'azzecco anche io.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Gutenberg Music
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