mercoledì 15 aprile 2015

Rome In Reverse - Loop And Reverse (Recensione)

Sono toscane, si sono spostate a Roma e si sono stabilizzate a Copenaghen. Questo il cammino delle Rome In Reverse a livello di distanze, quello musicale invece risente più del punto di arrivo che delle altre tappe (nome escluso ovviamente): c'è infatti nella musica di Antonella (voce, tastiera e campionamenti), Elena (chitarra) ed Ambra (visual artist nei live della band) qualcosa dell'algida atmosfera che ci si aspetta da un paese freddo come la Danimarca, acuito dalle atmosfere quasi prettamente elettroniche del progetto. Tanto freddo basterà a scaldare comunque i cuori?
Ad un primo ascolto, e non solo il primo per la verità, la risposta alla domanda posta sopra è stata decisamente negativa. Troppo standardizzato il registro dei 10 pezzi che compongono questo Loop And Reverse per riuscire ad infondere sensazioni di spicco, troppo monocorde la voce di Antonella per riuscire a riscaldare l'atmosfera che si viene a creare. Brani come “Be The Sun” da questo punto di vista non aiutano, visto che è probabilmente il brano che meno lascia scaturire un'ariosità che, ascolto dopo ascolto, emerge fra le pieghe del disco: sono brani come “In The Middle” e “Slowly” (ottima la virata più articolata e “suonata” nella seconda parte di quest'ultima) a lasciare intravedere qualche raggio di sole in un quadro altrimenti esageratamente asettico, in cui il minimalismo sonoro diventa una croce più che un vanto. Ben vengano quindi gli inserti che ogni tanto variano il quadro generale, come il basso che aiuta a dare incisività al finale della conclusiva “The Light Is Coming Up” o la struttura che alterna momenti di vuoto a ritmiche accattivanti dell'azzeccata “I'm Here But You Don't See Me”, brano in cui anche per un utilizzo più sussurrato e sensuale della voce emergono parentele con le atmosfere lisergiche delle Warpaint più minimali...un'associazione che viene spontaneo fare anche dopo l'ascolto della luminosa “Loverdose”. Non convincono granché invece i singoli estratti dal disco, ma se “I Have Your Smell” conserva un po' di fascino col suo lento progredire “I Want Your Love”, di contro, rappresenta uno degli episodi in cui il gelo elettronico stoppa qualsiasi tipo di empatia musicale.

Mescolando il trip-hop con ariosità più vicine a rarefazioni shoegaze le Rome In Reverse riescono a creare un sound piuttosto personale ma ancora acerbo, incapace di coinvolgere emotivamente in troppi episodi e con una voce che, pur piacevole, non riesce a risultare un elemento di spicco come sarebbe necessario: vedremo se in futuro le tre ragazze riusciranno a portare una dose maggiore di calore nostrano nelle fredde lande danesi.

Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Autoproduzione



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