mercoledì 16 settembre 2015

Giona - Per Tutti I Giovani Tristi (Recensione)

Non si può negare ai Giona la coerenza: Per Tutti I Giovani Tristi, così si intitola il loro esordio discografico, ed il disagio di una generazione che non riesce a trovare il proprio posto al mondo viene urlato a squarciagola in quasi tutte le dodici tracce. Testi essenziali ed abrasivi, più da graffito su un muro che da raccolta di aforismi, riverberi a pioggia per suonare il più possibile lo-fi, durata dei brani ridotta all'essenziale, raramente oltre i tre minuti, attitudine vicina alla nuova e florida corrente emo degli ultimi anni. Molti elementi distintivi insomma, ma le idee?
Ci sono anche quelle, ma si esauriscono purtroppo in fretta. Iniziare il disco con l'ariosità tutta chitarra-basso-voce di Guardia è una scelta azzeccata, chiuderlo similarmente con Assonnata anche, ma nel mezzo sono poche le cose che catturano, e non sempre in termini positivi. Che dire di Tutto Tutto Vero, tre minuti di monotona ripetitività sia dal punto di vista musicale che da quello del testo? O di BAR, che assomiglia ad una canzone dei Cure più allegri senza però alcun mordente? Spunta qua e là qualcosa di interessante, come la grinta che si respira nei ritornelli di Pendere (perché, però, sacrificare la voce ad un volume così basso da permettere solo di intuire le parole che pronuncia?) o la curiosa litania “Ferretti style” di Gaiola, con la batteria che si limita al solo charlie e basso e chitarra che ripetono ad libitum due accordi in croce in una maniera che però, paradossalmente, funziona egregiamente, ma la maggior parte delle canzoni scorrono via anonime senza particolari invenzioni a rivitalizzarle. Si fanno notare giusto Traiano, per il suo incedere lento e marziale, e la cover dei Ramones Do You Wanna Dance? (in realtà originariamente di Bobby Freeman), ma lasciando un ricordo tutt'altro che indelebile.
Per Tutti I Giovani Tristi non mi ha convinto quasi per niente, permeato com'è di una essenzialità sonora che non convince né nei suoni né nelle idee. Troppi brani risultano noiosi, e quei pochi che riescono a catturare l'attenzione lo fanno più grazie all'effetto sorpresa che non per particolari altri meriti: si può ripartire da qualche buona intuizione, ma per il momento i Giona non riescono ad essere quella valvola di sfogo sonora che ci si aspetterebbe.

Label: To Lose La Track/ FalloDischi/ Stop Records
Voto: ◆◆◇◇

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