giovedì 3 marzo 2011

Paolo Benvegnù - Hermann (Recensione)

In genere il 3° disco è quello più difficile, quello che può decretare la consacrazione o meno di un artista. Il 1° può essere la (gradita ed) inaspettata sorpresa, il 2° una conferma ma se non dovesse esserla, si concede all’artista una ulteriore chance. Ed ecco, quindi, che la 3ª prova risulta fondamentale. Dopo PICCOLI FRAGILISSIMI FILM, un esordio con i fiocchi, tra i migliori di sempre nella musica nostrana, non inaspettato per chi lo aveva seguito anche all’epoca SCISMA, LE LABBRA, che ne aveva confermato le più rosee previsioni, e dopo aver messo nel carniere il bellissimo live DISSOLUTION, che immortala il nostro al termine della tourneè del 2009 alla quale, chi come me ha avuto la fortuna di assistere, non può non rimanere legato, ora Paolo Benvegnù ci consegna questo HERMANN. Un’opera complessa e non di presa immediata che necessita di vari ascolti per essere assimilata. Ecco, forse, l’approccio giusto è quello di accingersi all’ascolto come alla lettura di un romanzo d’(umana) avventura, con i suoi testi elaborati e, a tratti, “acrobatici”, dove densi sono i riferimenti letterari e mitologici, dove si citano personaggi come Sartre, Achab, Andromeda, Ulisse, Mosè, Atlantide ecc. Oppure si può provare a vederlo come “un viaggio senza destinazione (che) significa destinazione” dentro e fuori noi stessi. Il viaggio dura 13 tappe, dall’incipit della ballata sbilenca IL PIANETA PERFETTO, al finale scandito dalla dolce nenia acustica intitolata L’INVASORE, brano scritto e cantato da Andrea Franchi, entrambe “sporcate” da archi discreti. Ma al di là delle citazioni, tra quei 2 estremi, dentro quelle parole c’è ognuno di noi, essere umano perfettamente imperfetto. Noi che non riusciamo a distinguere il tempo perso da quello effettivamente vissuto e che se e quando riusciamo a capirlo, ci rendiamo conto che può essere troppo tardi. Noi con i nostri errori che mordono come i cani. Noi con i nostri sogni in fondo all’anima. Noi con il nostro amore per qualche Andromeda Maria, “miele e vita”… Si riesce a trovare il tempo anche di imbattersi nella storia d’amore “obliqua” tra JOHNNIE AND JANE, le citazioni in inglese di LOVE IS TALKING e GOOD MORNING MR. MONROE ed un MARE che non è più verticale ma E’ sempre BELLISSIMO. Musicalmente il disco ha lo stile ormai inconfondibile di Benvegnù, stile che si poggia su delicate chitarre acustiche ma anche su sferzanti chitarre rock, che tendono (a volte) verso territori prog, su tappeti di archi e suoni sintetici mai invadenti. HERMANN, quindi, ci consegna un Benvegnù in ottima forma e lo conferma tra le realtà più significative del nostro panorama musicale. Avvicinatevi a questo album senza timore, divoratelo e, son certo che, come è successo a me, ne resterete affascinati ed avvinti.

Label: La Pioggia Dischi

Voto:◆◆◆◆◇

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