Per la serie guai a dire Teatro degli Orrori.
Maraiton è due bassi, due voci, una batteria e un fonico. Nasce sull'asse Cecina/Rosignano ed è formato da membri di Mafalda Strasse, Verily So, Medea, Ceausescu's snuff movie, The Bargain, Hilo, The Voids. "Non una band ma un progetto di 5 persone", come amano definirsi. Un esordio fuori da ogni logica nell'inserirsi in modo anarchico tra le pieghe stropicciate dell'hardcore, condendolo di ritmiche math-rock e apparente non-sense testuale. Due voci che raschiano una sull'altra, trovando raramente intesa. Se anche può apparire una certa goliardia di fondo (titoli come "Mo To Seghe" e "Vodka"), i rimandi superficiali servono solo a mascherare frustrazione e un senso di fastidio misto a follia. In apertura troviamo ad introdurre l'album la voce di Andy Casanova, tratta dalla collana di film "Stupri Italiani" ("Andy"). Immagini affastellate una sull'altra si ergono sopra il dinamismo sonoro della band che spazia dall' emo-stoner dei Gazebo Penguins ("Sissi"), fino a momenti più sperimentali e stranianti (la loungiana "Due Minuti"). I Rantoli noise alla Jesus Lizard che, volenti o nolenti portano al confronto con certi canoni ormai affermatisi in Italia (l'intro Capovilliano de "La Mosca"), precedono sfuriate hc snaturalizzate nei continui saliscendi e intermezzi sincopati ("Tarantein"). La sfortuna vuole che quest'anno abbiano visto la luce dischi come "Legna" e "Lacrima-Pantera" dei TDOAK che hanno elevato di gran lunga i generi nel tesserne le lodi fino ad oggi, andando in parte ad oscurare quest'opera. In ogni caso i Maraiton con Papa rivelano un lavoro decisamente convincente seppur dai richiami molto forti. Una furia inattesa, deflagrante e vera nello scuoterti torcibudella lasciandoti ad occhi sgranati.
Dritti per la loro strada senza compromessi. Un elogio alla follia pratico e totalmente autoprodotto con tanto di grafica accattivante e ottimo packaging fatto a mano (vedere la bellissima versione limitata e numerata in 100 copie). Un' amalgama noise che tutto suscita fuorchè noia.
Un benvenuto ai nuovi esteti dell'anti forma-canzone.
"Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di gente. Non ho bisogno di fede. Non ho bisogno di strade. Io non ascolto le cose strane. Non ho niente".
Voto: ◆◆◆◆◇
2 comments:
da paura questo pezzo, la prima volta che l'ho sentito ho confuso la sua voce con quella di Capovilla, peró i due bassi mi hanno fatto capire che si trattava di altro
Bella Mattias sempre in gamba ;)
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