domenica 16 ottobre 2011

Justice - Audio video disco (Recensione)

Justice Audio video discoLa prima cosa che ci si chiede quando si ascolta il nuovissimo disco dei Justice è: che cosa gli è successo? Il gruppo francese autore di quel Cross del 2007, così controverso in un'epoca di forte cambiamento all'interno della scena elettronica, un disco post(daft)punk con degli spunti interessanti, da alcuni definito addirittura come un capolavoro assoluto della nuova decade, ci ha fatto attendere il successore per ben quattro anni per regalarci un disco che sfigura non solo davanti al debutto quanto al mondo dell'elettronica... Gli undici pezzi conenuti nel disco mancano completamente di forza e di grinta, di beat travolgenti e di ritmiche serrate, e sebbene utilizzino alcuni dei suoni ritrovabili in brani come Genesis o D.A.N.C.E, non riescono a bissare e non propongono nulla di innovativo, quel poco che c'è inoltre suona terribilmente male e sembra preso di petto dalle sigle dei telefilm statunitensi degli anni '80 con suoni che ricordano la saga di Star Wars, ma in negativo... sono sempre stato scettico riguardo i nuovi "figli dell'elettronica" e i Justice non fanno eccezione. Il già citato pezzo D.A.N.C.E a mio giudizio aveva rappresentato il trampolino ideale di lancio verso un orizzonte così povero di forza e di ritmo, che andava a rompere in maniera così forte con canzoni come New Jack e la stessa Genesis. Si tratta di elettronica ripulita di tutte le sue caratteristiche e in modo particolare della sua insita forza travolgente, un disco sobrio, una pietra miliare dell'elettronica cristiana senza arte nè parte, intrisa di banali motivetti e di cori da chiesa che offendono il nome dei Justice e di questa musica. Cosa è successo? Prendiamo ad esempio Horse power, ripensiamo all'omonima traccia dei Fratelli Chimici. Il "potere del cavallo" indica un potere di sintesi che dovrebbe rappresentare una traccia dura e martellante, che rievochi il mondo dei paradisi artificiali evocato dall'elettronica. Ma in questo caso si tratta di una specie di rielaborazione di un motivetto alla A - Team (con tutto il rispetto per la magnifica serie televisiva) che nulla ha di dirompente. Ricordiamo come fu dirompente l'inizio di Genesis, opener di Cross, e ci renderemo presto conto della grandissima differenza. Seguono esperimenti riusciti in malo modo come Civilization e Ohio, ma il kitsch e la vuotezza di fondo trovano la loro massima espressione in una traccia come Canon, anticipata da una inutile introduzione, piazzata lì a fare numero. Il resto è ordinaria amministrazione, sempre in discesa. Tentativi abbozzati di ottenere un electro rock senza arte nè parte, condito da chitarre che non hanno alcuna forza al di fuori del suono che ci giunge all'orecchio. Un disco che sembra un'omelia. Sino alla fine del disco si alternano sigle da telefilm e suoni barocchi e retrò, intrisi di un autocompiacimento che non trova riscontro nella realtà. I Justice si sono letteralmente buttati via e hanno lasciato da parte le loro idee migliori per riformulare il loro lato più melodico, creando qualcosa senza capo nè coda e dalla forza espressiva nulla. Questa non è elettronica da ascolto nè da ballo, è stufato freddo e insapore. Non è certamente questo che ci si aspettava da loro, ma i fan accaniti prenderanno comunque a occhi chiusi questo disco, e magari lo ameranno attraverso una lunga pratica di autoconvincimento che tale sia l'ovvio seguito di Cross. Forte delusione da parte di chi scrive nei riguardi di una musica che con esperimenti come quelli del gruppo francese sta conoscendo uno dei suoi punti più bassi. Questo non è decisamente il disco della rivincita della nostra musica, al contrario è un pessimo lavoro di pseudo-sperimentazione alla francese. Snervante nel suo essere così pop e liscio. La ritmica e la fisicità sono del tutto assenti. Rimandati a settembre.

Voto: ◆◇
Label: Ed Banger

17 comments:

Anonimo ha detto...

Già il tuo mestiere è tra i meno dignitosi.Poi scrivi anche male.

Anonimo ha detto...

dai... un 5.

Anonimo ha detto...

Spero che nessuno ascolti mai un tuo commento in qualsiasi materia, tanto meno in musica, visto che non capisci NULLA.

Anonimo ha detto...

'sto mentecatto che ha scritto l'articolo è fra uno di quelli che si aspettava la copia perfetta di Cross come ritorno del duo parigino. Non capisci veramente niente, vergognati della recensione che hai fatto di questo magnifico album...

Anonimo ha detto...

secondo me invece stanno prendendo la piega ESATTA per fare quell' elettronica che, da dopo i Kraftwerk, non si sentiva da un bel pò.
Finalmente canzoni ascoltabili e non solamente " ballabili da sbronzi e strafatti". Le canzoni, a mio parere, gasano, eccome. Hanno un groove molto più " agiato", certo, rispetto alle canzoni di Cross... ma... Per piacere! Sono migliorati eccome! Niente più porcheria da discoteca, ma un full-lenght ascoltabile anche sul divano. Un full-lenght ASCOLTABILE! Bravi bravi Justice. Sperimentazione riuscita, che può solo migliorare col tempo! Olà

Alessandro "Mister" Violante ha detto...

Anonimo a me l'elettronica da cameretta non piace, a te sì, fine della storia. Cross da ballo? Ma lo hai sentito? La ricerca sta lì, in quel suono così ricco di sfumature. Questa roba di ricercato non ha niente. Se poi tu intendi il ricercato come l'8 minuti di tedio va benissimo, ma abbiamo una idea diversa. Poi scusa firmati, io sono aperto al dibattito, dalle tue risposte mi sembra che tu non lo sia.

Io sono dell'idea che a me la musica Deve Gasare per piacermi, e mi piace l'elettronica che mi gasa. E poi io a dirla tutta non ho mai definito Cross un capolavoro, anzi secondo me fino a D.A.N.C.E poi il resto è copietta, e non mi piace neanche quello che fanno i Daft Punk da Human after all in poi. Per me a Parigi non sanno neanche bene cosa sia l'elettronica dura e viva.

Anonimo ha detto...

Perdonami, solitamente mi firmo sempre. Stavolta l' avevo proprio scordato.
Sono più che aperto al dibattito ma forse stiamo cadendo tutti e due nello stesso identico errore. La base di questo sta nel " Deve Gasare". E' una cosa puramente soggettiva. A me gasa un basso violento e stracazzuto come quello di Phantom, come può anche gasarmi " Autobahn" dei Kraftwerk, che di cazzuto non ha niente, ma musicologicamente parlando, per me, è un capolavoro. La cosa bella dell' elettronica, dal mio punto di vista, è che ( soprattutto nel caso dei Justice) è completamente rimodellabile, meglio della plastilina. Secondo me in Live, questo CD, lo faranno suonare in una maniera spaventosa, proprio perchè, già lo facevano con i vecchi pezzi, li potranno riproporre in una maniera " da Live" ovvero ballabile. Secondo me, comunque, il disco ha un bel suo groove, probabilmente non è diretto come ci si poteva aspettare dopo il lavoro precedente. Io stesso ero scettico appena ascoltato questo nuovo album. Poi però pian piano ho imparato ad apprezzarlo. E sottolineo: imparato. Non me lo sono imposto.
Secondo me è un ottimo spunto per un futuro sviluppo in qualcosa che ( anche tu hai affermato che Cross sia un cd senza troppe innovazioni, quindi c' è necessità di aria nuova) potrà solo che migliorare. Tutto sommato, già il fatto che questo album abbia un pò sconcertato molti fans, è segno che qualcosa è cambiato, no? ( poi è soggettivo dire se sono andati in meglio o peggio, qui si parla di gusti e non è pane per una recensione, sennò l' obiettività se ne va in malora).
Per quanto riguarda il rapporto Francesi ed Elettronica... Beh non voglio di certo fare una lezione di storia della musica, anche perchè non ne ho le competenze... ma io personalmente ho sempre preferito la scuola tedesca, per quanto riguarda questa musica. La scuola Francese ( da un mio punto di vista!!) ha avuto voce solamente grazie a quei rari " eventi" che possono essere riassunti nei nomi di Jean Michel Jarre e poi, per tornare al passo con i tempi, Daft Punk ( ma poi non voglio generalizzare, ammetto di non aver ascoltato TUTTO, quindi la mia idea è troppo personale e non farmene una colpa).
Penso che i Francesi abbiano spesso avuto la tendenza di suonare il synth in maniera troppo " People From Ibiza" ovvero con il semplice scopo di fare dance, ballabile, da discoteca. Nella scuola tedesca, invece ( secondo un mio gusto personale, ripeto ribadisco ricordo ecc ecc) , hanno cercato di comporre mantenendo l' obiettivo fondamentale della " novità e sperimentazione" che ha portato a musiche, come hai detto tu, " da salotto" che in realtà richiedono semplicemente un ascolto più attento e consapevole.

Non voglio di certo sembrare troppo pungente nei tuoi confronti, ho letto " recensioni" ben peggiori ( e non voglio alludere assolutamente al fatto che la tua non sia valida!).
Volevo solo cercare di non far cadere proprio nel baratro della vergogna questo disco, cercando di far vedere anche il lato pieno del bicchiere che forse, leggendo la recensione, si penserebbe sia completamente vuoto. Io sono apertissimo al dibattito, ma in realtà in questo caso non volevo neanche aprirlo! Cioè. Era una mia opinione sul lavoro. Stop.
Non era un tentativo di seminar zizzania... Solo un' opinione personale sul disco.
Saluti

Alvise

Alessandro "Mister" Violante ha detto...

Sai io ho un concetto di recensione...premetto che io non farò mai una recensione che sia un riassunto o una osservazione super partes, per il semplice fatto che dietro a chi la scrive sta una persona a cui questa musica piace o no. Io non ho detto che Audio video disco faccia schifo in assoluto, ho affermato che secondo me è stata una riproposizione di vecchi stilemi in chiave più semplice. Premesso che dopo quattro anni uno si aspetti un disco epocale secondo me questo non è un disco epocale e, sulla base del fatto che sempre secondo me loro la mettano sul facile sfruttando in un certo senso la vecchia ritmica, secondo me e ripeto secondo me non è neanche un buon disco. Se avessero fatto una cosa completamente nuova avrei magari detto che non mi piaceva ma che sono gusti a amen.

Puntualizzo...anche io sono un fan dei Kraftwerk e anche degli 8 minuti di nenia, solo che se li fa uno Schulze per me va benissimo, se lo fa un gruppo attuale, perchè per me uno Schulze non è attuale, non lo capisco e dico chiaramente che per me e sottolineo per me non ha senso farlo. Però io sono uno legato all'elettronica da rave, a cui piace quel tipo di elettronica, cresciuto con l'elettronica inglese degli anni '90, quella dura spinta e grezza. A me piace molto quello, mica ho da vergognarmene.

A me non piacciono le produzioni da cameretta cioè quelle iper-prodotte che potresti sentirti, come dici tu o altri, sul divano. Cioè capiamoci per me l'elettronica non può essere un genere "da divano", i lied per me sono da divano, ma personalmente l'elettronica mi deve in qualche modo portare in uno stato adrenalinico particolare, altrimenti non mi trasmette nulla di tangibile, a parte l'esercizio stilistico.

Beh esiste una scuola francese, ora lasciamo perdere Jarre. Facciamo un esempio, la house di Laurent Garnier, i Cassius, altri nomi, Daft Punk, i Justice, etc...beh a me non piace quel suono ovattato e "alla moda".

Casomai volessi capire qual'è il mio metro di giudizio ti dico ascolta dischi come

The prodigy - tutti ma in particolare Music for the jilted generation
Chemical brothers - Fino a Push the button
The crystal method - Vegas
Future sound of london - Accelerator, ISDN e Dark city
Fatboy slim - I primi tre
Apollo 440 - Fino a Getting high on your own supply

Etc...questo è il mio concetto di elettronica che a mio giudizio spacca. E' tutta inglese perchè io penso che gli inglesi sono i migliori in questo campo.

A me sembra che i tedeschi siano troppo melodici e che non abbiano il senso del groove che hanno gli inglesi, anche se l'elettronica l'hanno inventata loro.

Io le altre rece, per dire, non le guardo. In molti hanno detto che hanno fatto una cosa alla anni '70. Secondo me non ha senso! Prendi Further dei Chemical Brothers, è un disco dei Kraftwerk! E' buono come esercizio stilistico ma secondo me appunto è un esercizio, oggi non significa niente. Se ascolti un Dig your own hole è un manifesto del suo tempo, ha il suo perchè, significa qualcosa Oggi. Qui sta il punto. I Justice fanno meno cagare di tanti altri gruppi, ma oggi la moda dice che sono i migliori beh secondo me ci sono mille altri nomi migliori, sicuramente non sono i peggiori ma non sono neanche assimilabili ai migliori! Io la penso così.

Per la dimensione live...tutto spacca in dimensione live, anche il pezzo più becero del gruppo più becero...se posso permettermi un consiglio non pensare al live, pensa piuttosto alle idee che ci sono dietro e allo sviluppo delle tracce, tanto live spacca anche Cristina D'Avena se quello è il problema. Basterebbe mettere un 4/4 a 190 bpm spaccherebbe anche il verso di un maiale!...

Alessandro "Mister" Violante ha detto...

Un'ultima cosa, è chiaro che l'elettronica tedesca sia l'ala principale, ma io preferisco molto quando i teutonici fanno techno e co. o imdustrial e ebm...mi piacciono moltissimo sia i Kraftwerk che Schulze, comunque :) ma in modo diverso dal beat travolgente. Forse parlo così perchè avrei voluto esserci anchio in quegli anni in quel mondo

Anonimo ha detto...

ok ora ci siamo intesi molto di più. :)
Guarda, io ho i gusti molto aperti ( forse sono sembrato troppo " pedestre e reazionario" riguardo la scuola tedesca, ma ciò non toglie che il resto lo disprezzi totalmente).
Infatti, grazie per i consigli, anche se ( eccezion fatta per gli Apollo e i Crystal Method) sono dischi che conosco bene. Soprattutto i Prodidy. Vedrò di ascoltarmeli :)
Concordo sul fatto che, sotto sotto, molti album ( porti come riferimento Further) ultimamente ripropongono molte cose che 30 anni fa sarebbero sembrate banali. E' vero, musicalmente è la solita solfa.Ti do pienamente ragione. Ma io sono ottimista su questo. Secondo me è inevitabile che, prima di fare un passaggio drastico, ci debbano essere alcuni album di " transizione".
Musicalmente ( teniamo Further dei Chemical come esempio) la struttura del CD è veramente scontata e banalotta. Però i suoni. A mio parere ( da amante e suonatore del synth) sono veramente fighi, ricercati e ben studiati. Secondo me, in lavori di questo tipo, la cosa più intelligente da fare è entrare nell' ottica del " vediamo cosa succede poi". Per me sono un bel trampolino di lancio per una futura innovazione. E così vale per questo AudioVideoDisco, che certo, è molto più " piatto" rispetto ai vecchi lavori, ma stilisticamente propone dei suoni nuovi e, per il gruppo ( ma non è detto per il genere in sè) innovativi. Non bisogna dimenticare che dai Justice, fino ad ora, è sempre uscito qualcosa di buono ( anche dal punto di vista " gaso", per intenderci), quindi secondo me questo nuovo studio sonoro li porterà col tempo a perfezionare lo stile originario, proponendo finalmente qualcosa di nuovo, "che spacca".
In sostanza, io apprezzo il fatto che ci sia stato un tentativo di cambiamento da parte del gruppo. E secondo me è riuscito ( in quanto " trampolino", non dico che qui sono arrivati e qui si devono fermare).
Il mio ottimismo mi porta a vederlo sempre positivamente ma, certo, per confermare questa mia ottica, ho bisogno di aspettare un pò per poterla giudicare.

Alvise

Alessandro "Mister" Violante ha detto...

Certo, comunque di Further ti dico a me piace moltissimo perchè sono un grande fan dei Fratelli e secondo me è più omogeneo di We are the night, poi vabbè che lo consideri nato vecchio è un altro discorso, comunque i pezzi sono bellissimi dal punto di vista dei suoni, quello senza dubbio.

Oh, magari tra 2 anni dopo ascolti su ascolti magari questo disco lo rivaluterò, per adesso mi mantengo sulla posizione corrente...

Anonimo ha detto...

Anche quando era uscito "Human After All" molti erano rimasti perplessi da quella semplicità eccessiva e dalla ripetitività ossessiva... E invece dopo hanno ricominciato a rivalutarlo e adesso molta gente si straccia le vesti per quell'album. Per non parlare di "Discovery" che era sembrato a tutti esageratemente pop e "venduto" rispetto alla potenza delle origini. Questo soltanto per citare il gruppo ritenuto più "affine" ai Justice.
"Audio, Video, Disco" è sicuramente controverso... però di sicuro non è banale, secondo me c'è bisogno di aspettare un po' di tempo, lasciarlo "maturare", sospendere un po' il giudizio e tra un paio d'anni potremo dire se è capolavoro o spazzatura.
Andrea

Alessandro "Mister" Violante ha detto...

Ciao Andrea! Potrebbe anche essere, non lo nego, però Discovery ok che era "più pop" ma allo stesso tempo anche "meno house" del debutto...e nonostante questo aveva delle idee strabilianti, ancora oggi è ritenuto quello più ricco...a me piace un sacco ma piaceva anche all'inizio

Anonimo ha detto...

Oh Gesù, speriamo davvero che nessuno presti fede a questo poveretto! L'album è bellissimo, un suono completamente diverso da Cross: meno punz punz e molto più rock (azzarderei folk in alcuni passi..). Per fortuna i Justice non si sono ripetuti, non perchè Cross fosse brutto (anzi!) ma c'è bisogno di innovazione e questi due ne hanno a iosa!

Alessandro "Mister" Violante ha detto...

Ancora con sta storia che quello che chiamate il "punz punz" ovvero delle casse SERIE siano sinonimo di cafonità e company. Se pensate che l'elettronica debba essere una cazzo di nenia molle e insipida allora fatemi il piacere di non ascoltare l'elettronica. Il genere è questo. Se non vi piace ascoltate appunto il folk. E' inutile ascoltare elettronica se si cerca ad esempio il folk perchè lo avete nominato ma anche altro, se voglio sentire il folk sento il folk, se voglio l'elettronica io esigo che spacchi, altrimenti amen la stroncherò.

Giulio Michelon ha detto...

Finalmente una recensione onesta per un disco noioso come Audio Video Disco. Dopo quattro anni mi aspettavo di sentire ben altro. Quello che ho sentito è deprimente e noioso.

Anonimo ha detto...

Io non sono d'accordo riguardo la tua tesi che "l'elettronica sia questa". Esiste elettronica ed elettronica: un'elettronica dura, da "punz punz" come la definiscono alcuni e un elettronica più "rilassata". Evidentemente si è capito che a te piace il primo tipo, ma dire che l'intero genere si riduca a questo mi sembra (appunto) riduttivo. A me piace l'elettronica tutta, purchè semplicemente sia ben fatta. E trovo che in quest'album sia ben fatta, come nel precedente "Cross" tra l'altro eh...
Alex

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