sabato 23 marzo 2013

Mi Sa Che Nevica - Come Pecore In Mezzo Ai Lupi (Recensione)

Avevo scoperto i veneti Mi Sa Che Nevica ai tempi del loro primo ep, interessante musicalmente per l'energia profusa in un rock dal sapore smaccatamente nineties ma godibile anche senza essere a tutti i costi originale e, soprattutto, dal punto di vista cantautorale.

I testi di quei 5 brani erano piccoli gioielli, di quelli che passano inosservati perchè non contengono verità auliche ma si accontentano di poeticizzare la vita comune o di dare letture alternative di cose che diamo per scontate (tipo il mito del vampiro stravolto in “La Crisi Dei Vampiri”), con quel fare semplice che si discosta ad esempio dall'eroicizzazione dell'uomo comune di un Ligabue qualsiasi. Perchè in fondo i MSCN mantengono un'amarezza di fondo tipica del decennio da cui prendono ispirazione sonora, e che non si dissipa a distanza di anni in questo nuovo lavoro.
Come Pecore In Mezzo Ai Lupi è stato registrato in presa diretta da Matt Bordin dei Mojomatics, senza troppi fronzoli in modo da catturare l'energia di pezzi che riescono efficacemente a rimanere in equilibrio sul sottile filo che divide il pop dal rock. E l'energia c'è, si sente, ma la qualità sonora risulta essere croce e delizia per l'ascoltatore a causa di una scelta che è un'arma a doppio taglio: lasciare la voce di Walter alla mercè degli strumenti. Una decisione sicuramente efficace dal punto di vista dell'amalgama generale, ma che rischia di far passare inosservati all'ascoltatore meno attento i testi, che ancora una volta sono il punto di forza dell'intera produzione.

Amari, come quando ci fanno rendere conto che la generazione a cui vorremmo mettere in mano il mondo, la nostra generazione, fa spesso fatica anche ad organizzare la partita di calcetto (“La Partita Di Calcetto Infrasettimanale”), disillusi quando ci fanno voltare lo sguardo verso un cielo che “ha il colore della tv sintonizzata su un canale morto” (“Figlio Illegittimo Di Kurt Cobain”), ironici nel dipingere un mondo in cui va fin troppo di moda guardarsi indietro invece di guardare avanti (“Retromania”). Il tutto appoggiato su sonorità che cercano alternativamente di creare una dicotomia fra musica e testo ed altre volte di accentuarla: la già citata “La Partita Di Calcetto Infrasettimanale” gode infatti di un'energia che ben si sposa con un testo che va ben decifrato per scorgerne un'amarezza di fondo chiara solo nella sua frase finale mentre il caso di “Tasche Piene” appartiene decisamente alla seconda categoria, con un'atmosfera scura che avvolge l'ascoltatore totalmente. Il trio riesce comunque ad essere più efficace quando suonano lievi e disillusi ma con quella piccola scintilla sonora che cerca di riportare il sole, come in “Il Nostro Paese Diviso In Due”, dove i ritornelli riescono a trasmettere qualcosa di forte, come se la dichiarazione d'intenti “siamo orgogliosi noi/ di essere antieroi” ci facesse apparire veramente migliori. Sulla stessa linea si schiera “Apridenti”, piena di un'energia distorta veicolata ad un messaggio chiaro e semplice, che se anche la fortuna non ha intenzione di fare un'altra serata con noi possiamo comunque sorridere di fronte alle nostre piccole e grandi sfighe.

Non sono una sorpresa i Mi Sa Che Nevica, almeno per chi come me li aveva già conosciuti, ma rimangono una gradita conferma. I testi risultano ancora il principale punto di forza, ma se riusciranno a rendere ancora più riconoscibile la loro impronta musicale questo Come Pecore In Mezzo Ai Lupi verrà decisamente eclissato, per quanto sia bene chiarire che la parte sonora pecca di originalità più come suoni che come impostazione, semplice ma d'effetto. Il voto è basso, ma sono sicuro che per aggiungere uno o due voti alla band veneta manchi poco...

Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Dischi Soviet Studio




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