venerdì 22 gennaio 2016

Blessed Child Opera - The Devil And The Ghosts Dissolved (Recensione)

A cadenza quasi biennale Paolo Messere con i suoi Blessed Child Opera ci fa arrivare nuove “notizie”.
Quest’anno festeggia i 3 lustri di onorata attività con un altro atto, il settimo, di una carriera che lo ha visto sempre protagonista della musica alternativa italiana, nella quale ha ricevuto critiche sempre (molto) positive.
In questo altro significativo capitolo della sua storia Paolo fa praticamente tutto da solo, facendosi accompagnare alla batteria da Matteo Dossena ed alla voce da Valeria Sorce.
Un album dal respiro internazionale, tant’è che prima dell’uscita sul suolo patrio, è stato pubblicato all’estero, USA inclusi, dove i BCO (oltre Paolo alla voce e chitarra, ci sono Salvo Ladduca, chitarre, Carlo Natoli, basso, Matteo Anelli, batteria) voleranno agli inizi di Aprile per una tourneè.
Un paio di anni fa, avevamo lasciato Paolo nel più oscuro dei mari, dove nuotava accompagnato dall’inquietudine dei suoi testi e di fantasmi, che paiono ora dissolversi, almeno in parte, nella  nuova opera, così come suggerisce il titolo.
L’aria che si respira complessivamente in The Devil And The Ghosts Dissolved sembra meno “satura” che in precedenza.
Certo, l’incedere claustrofobico presente in molte delle canzoni della storia precedente lo si può ritrovare in apertura con We Can’t Be Rivals of God che sembra uscita da qualche session del deserto e si dipana drammaticamente con l’apporto insostituibile della vocalità di Valeria Sorce che segna in maniera indelebile uno dei punti più alti dell’intera opera del musicista partenopeo.
Poi, però, il disco continua in un’altalena di chiaroscuri emozionali fino alla conclusiva, “bucolica” I Know Everything,  con l’iniziale fingerpicking, “confuso” con un vociare indistinguibile, che confluisce nella parte finale full band.
Nel mezzo, tra le migliori, l’incedere altrettanto drammatico di Mother, il falsetto con inflessioni Yorkeane in The Despair Like A Trail, il tentativo “mainstream” di There’s Too Much Noise, con il suo accattivante ritornello che ci si può ritrovare a canticchiare, X-Star con la sua intro (curiosamente) elettronica, oppure ancora il canto indolente di Painted Horses.
Insomma Paolo continua con i BCO a dipingere la sua tela musicale in maniera sempre personale e più che convincente, fornendoci ancora una volta la prova della sua arte musicale.
Come dice in un suo altro brano, “sembra che non ci sia ritorno”.
Infatti Paolo c’è solo da andare avanti e noi saremo ancora con te.


Voto: ◆◆◆
Label: Seahorse Records



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