Quando vidi gli Hot Complotto dal
vivo fui colpito tanto dalla carica quanto dall’ecletticità che dimostravano
all’interno di un genere, il punk, di solito non incline ad una varietà molto
pronunciata. Il disco d’esordio fu una subitanea conferma, fra alti (tanti) e
bassi, di quanto il trio varesotto fosse capace di variare le atmosfere, ma con
questo minialbum di remix il passo è ancora più lungo, anche se non rappresenta
un salto nel vuoto essendo qualcosa di già testato anche in forma live in alcune
occasioni. Di certo è un’operazione bizzarra, ma non priva di alcune chicche
che saltano all’orecchio man mano che si sviscerano le sette tracce.
L’inizio è affidato a Se, canzone che dal ritmato punk
dell’album vira qui verso la dub, mostrando forse in maniera intenzionale una
parentela con i Tre Allegri Ragazzi
Morti del periodo recente (il nome della band omaggia il Great Complotto da
cui gruppi come Tarm e Prozac + sono fuoriusciti) e facendo dondolare
piacevolmente la testa per tutta la sua durata, anche se gli abbondanti sei
minuti di lunghezza risultano un po’ eccessivi. In Un Frammento, la traccia successiva, segue la strada delineata
dal brano precedente inserendo un po’ di elettronica in più, alzando il ritmo
nelle strofe ed affidandosi ad un basso abilissimo a dettare il ritmo...questo
almeno finché è la band stessa ad occuparsene. Nel disco infatti sono presenti
anche degli ospiti ed è sullo stesso brano che si palesa il primo, Maestro dei novaresi Pop James, che trasfigura il brano
originale in una versione dance che lo rende più oscuro e scarno.
E’ però il brano seguente, Brutte Abitudini, a rappresentare il
connubio più riuscito fra il rock originario e l’elettronica, abbastanza
stimolante da rendere giustificabile un paragone coi Subsonica. Anche in questo caso il brano viene reinterpretato prima
dalla band stessa e quindi da El Toxyque
e stupisce in positivo la linea di continuità fra le due versioni, più morbida
grazie anche ad alcuni fraseggi di chitarra acustica la prima e più spinta
verso la sperimentazione la seconda, in cui funzionano ottimamente i ritornelli
quasi industrial.
Pezzi Di Te, il brano con cui si conclude l’album, ritorna ad
atmosfere allegre e nella versione della band stessa rallenta sensibilmente il
tempo ma si fa ancora più briosa, con inserti di tastiera e quello che sembra
un kazoo che la rendono varia e divertente. Jack Felletti si occupa invece della seconda versione, alzando il
ritmo e sfoderando il brano più dance del disco, con un’impronta sicuramente
personale ma che si amalgama meno bene con la natura rock degli Hot Complotto.
Una scelta strana e fuori dal
coro quella del trio, che attrae per la sua inventiva ma alla fine esce solo di
poco dalla sua natura di divertissement estemporaneo. La curiosità ora è più
che altro incentrata su come potranno essere i nuovi brani, e su come le idee
sfoderate in questa breve raccolta possano essere amalgamate con le venature
punk del disco d’esordio, per andare ad ampliare ancora di più un suono già di
per sé vario e personale.
Voto: ◆◆◆◇◇
Label: Autoproduzione
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