sabato 5 febbraio 2011

Everyman - It's Means to Be Dead (Recensione)

Gli Everyman sono l'esempio lampante di come tanta musica nostrana non abbia nulla da invidiare alle produzioni estere più in voga e raffinate. Attivi da poco, questi ragazzi, incarnati anche nel progetto “In a Sleeping Mood”, autoproducendo questo Ep, regalano una piccola perla alla musica di casa nostra. La ricercatezza dei suoni, seppur legati alle produzioni post rock più attuali, (Mogwai, Explosions in The sky) è notevole e tangibile sin dai primi ascolti. “Ignite words” è un'introduzione strumentale a quelle atmosfere in cui gli Everyman voglio trasportare. Paesaggi notturni tra sogno e realtà. Melodie malinconiche e oblianti che fanno da sfondo a una voce gradevole e molto elegante (in alcuni tratti somigliante nell'inclinazione a Thom Yorke). Oltre a momenti di riflessione ed emotività, (“Run Around”) troviamo anche rabbia e energia abissale (“Graves” - “Remote Kingdom”) in quello che è un lavoro di grande qualità e passione che sicuramente non merita di passare inosservato.

Autoprodotto

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