venerdì 18 febbraio 2011

Radiohead - The King of Limbs (Recensione)

È una figata dover scrivere dei Radiohead, sopratutto per il fatto che non vi sia bisogno di preamboli, introduzioni o spiegazioni di circostanza sul gruppo. Chi più, chi meno, tutti conoscono la band di Oxford. Il 14 febbraio spiazzano i fan postando sul loro sito una news nella quale si annunciava l'uscita di questo loro ottavo disco dopo appena quattro giorni. Accantonato il metodo del “pay what you want”, questa volta l'acquisto del formato .mp3 prevedeva una spesa fissa di 7 euro, mentre il formato .wav costava 3 euro in più. Lasciando da parte le polemiche sul fatto di esser costretti ad acquistare un prodotto a scatola chiusa e sulla fiducia del buon nome di Thom e soci, preferisco concentrarmi sull'analisi di un album così improvviso e inaspettato. Otto tracce niente affatto semplici in 37 minuti scarsi di musica. La prima cosa lampante che emerge dall'ascolto, è la mancanza di suoni chitarristici, ridotti all'osso o al massimo a qualche arpeggio spettrale. Un appiattimento sonoro che si concentra nello scorrere, spesso statico di tastiere, basso ed elettronica ad ergersi sopra beat quasi da drum machine. A differenza del precedente “In Rainbows”, questo KING OF LIMBS non presenta grossi momenti di allontanamento tra una canzone e l'altra. Potremmo tranquillamente considerare lo scorrere di queste otto canzoni come un unica traccia di trenta e passa minuti. L'apertura con BLOOM, una straniante, sonnambolica, marcia onirica che fluisce nella successiva MORNING, MR MAGPIE senza tanti fronzoli. Anche questa seconda traccia è permeata da un senso di trasognante leggerezza trasportato da un beat atipico e originale. Poi qualcosa cambia. Con LITTLE BY LITTLE (parliamo ancora dei Radiohead e non degli Oasis) Thom e soci ritornano a sonorità già sperimentate in album come HAIL TO THE THIEF. Personalmente una delle tracce più interessanti e movimentate. Molta elettronica in questo disco. Come esempio di sperimentazione per eccellenza, abbiamo FERAL (“sorella” minore di ALL FOR THE BEST tratta dalla compilation CIAO MY SHINING STAR). Voci dilatate e poi ristrette si affacciano sulla scena come fantasmi dall'oltretomba assieme a elementi sonori atipici. Ad anticipare di qualche ora l'uscita del disco, il video di LOTUS FLOWERS che ritroviamo come quinta traccia. Sinceramente poche emozioni. Un classico brano d'atmosfera alla Radiohead, per il quale non sento il desiderio né la voglia di spendere altre righe. Una canzone “apripista” inferiore alla JIGSAW del precedente album. CODEX è sicuramente una delle poche tracce che si ergono sopra la media nell'ascolto di un album davvero monotono e privo di spunti nuovi. Una morbida ballata che scorre su note delicate di piano, intonate dalla perfetta voce di Thom, seguita dall'aggiunta di riverberi e cori provenienti da anticamere lontane. GIVE UP THE GHOST appare come la noia di una giornata passata a fare la fila per poi sbrigarsela in 10 minuti (in questo caso quasi 5). In chiusura SEPARATOR, rialza un po l'interesse; ad emergere finalmente qualche chitarra leggera e cristallina, nel seguitarsi dei soliti cori e riverberi. E poi fine. Arrivati a questo punto vi domanderete come è possibile che i Radiohead abbiano potuto sfornare un disco del genere. Non fraintendetemi la qualità di KING OF LIMBS è alta, ma parlando di uno dei gruppi più famosi e venerati attualmente, non riesce a tener testa alle aspettative. Pagare 7 euro (o 10) per scaricare un disco simile, lo trovo davvero imbarazzante. Non è solo la componente monotematica e statica di questo album a spiazzare ma è lo stagliarsi di poche, anzi pochissime tracce, contro la noia e la voglia di cambiare ascolto. La mia potrebbe trattarsi di un' analisi affrettata, ma resto ugualmente convinto del fatto che complessivamente KING OF LIMBS sia un enorme “sola”. Ascoltandolo diverse volte potreste accorgervene anche voi. In questo disco non si è dato il massimo, si è puntato ad accontentare i fan e spiazzarli con un uscita improvvisa, che sfortunatamente si è rivelata, almeno personalmente, un grosso flop.

Label: Ticker Tape/ XL/ TBD/ Hostess Entertainment
Voto:

62 comments:

casadivetro ha detto...

Mamma mia, quanto sono d'accordo con te.
Ho pensato le stesse cose. Piatto, scarno, statico, non decolla mai, rimane sempre appiccicato a sé, non fuoriesce, non punge, non muove.
Codex si salva (per quel minuto di progressione di piano e per l'introduzione blandissima ma efficace dei fiati). Confezionato benissimo, per carità, ma non ha margini di miglioramento nel tempo. Delusione. Le strutture armoniche sono terribilmente mosce, poi: gli inserti che cercano di risollevarle sono sì piacevoli, ma puntellano qualcosa che si affloscia su di sé.......

E che malincuore scrivere queste cose riguardo il mio gruppo preferito!
Se fosse stato un album di Yorke ancora ancora (anche se sarebbe rimasto sempre piatto....), ma qui non vedo gli altri, non li sento.
Delusione.

Johnamoroso ha detto...

Io mi sono chiesto perché un gruppo miliardario come loro non si sia concentrato su di una registrazione innovativa, su la composizione dei brani ai livelli di Kid A, Ok Computer, Hail To The Tief? Cioè questo disco può essere un disco come un'altro, non di una band come i Radiohead. Questo è un album sotto tono, sembra che abbiano registrato una canzone ogni due mesi, tanto per tenere in piedi un progetto che frutta bei soldi. Poi in questo ottavo album ho trovato veramente orrendo far pagare così tanto un album del genere, aimè la gente lo ha acquistato a fiducia, ha speso addirittura 39€ e magari se l'è fatto piacere a forza, come si faceva una volta, va sui siti come questo e dice che bisognava dargli più tempo a questo album per essere capito, cosa c'è da capire in questo album?

@Casadivetro, mi è piaciuto molto il tuo commento, quasi più della recensione (scherzo), ti piacerebbe scrivere qualcosa per noi?

casadivetro ha detto...

Ciao Giovanni,
ti conosco trasversalmente, verdeniano anche tu se non sbaglio.
Certo che mi fa piacere, ti ho tra i contatti di last, ti scrivo.
Grazie.

ah, dimenticavo: non avrei trovato un modo migliore di esprimere l'ultimo concetto. Non c'è nulla da capire......se non esce, non esce. Non rapisce. Ieri ero talmente tesa che sono andata a dormire per prendermi qualche ora di riflessione. Al risveglio speravo nel miracolo. Ahimé. Solo Codex mi riempiva di (magra) gioia.
Il resto bof bof bof! SIGH!

Michele Montagano ha detto...

Quoto entrambi e vi dico anche come i Radiohead abbiano fatto un disco del genere...
Uscita questa recensione nessuno riusciva a capacitarsi di come fosse possibile per i Radiohead aver ricevuto un giudizio negativo. Il mio personale e umile commento appariva ai più come una bestemmia. (a persone che magari ancora non ascoltavano 5-6 volte il disco come me)
Penso che questo esplichi piuttosto bene il perchè di un disco del genere da comprare sulla fedeltà e da farselo piacere, perchè "hey gente,cazzo questi sono i Radiohead!!!"

Anonimo ha detto...

ma sapete di cosa state parlando? io trovo più imbarazzante pagare 25 euro per un disco di vasco o ligabue che fanno la stessa schifezza da ventanni.. scusate ma non capite proprio una mazza.

Anonimo ha detto...

il mondo e' bello perche' e' vario, meno male che questo disco non piace a tutti, ma forse finora non lo avete compreso adeguatamente, per me e' l'ennesimo capolavoro di una band che lascera' una traccia indelebile nel panorama musicale. penso che non sia cosi' facile da assimilare, ma il giudizio insindacabile del tempo ne dara' una giusta valutazione. per me i soldi spesi li vale tutti!

Johnamoroso ha detto...

Anonimo1 cosa divaolo vuoi, fottiti. Non ci importa niente di quello che pensi tu, se avessi avuto le palle non ti saresti nascosto dietro un anonimo. Vigliacco ahahahahah

Michele Montagano ha detto...

Visto che Giovanni ha pensato al caro anonimo 1, che parla di Vasco Rossi senza capire che proprio la gente come lui che non tenta nemmeno di fare un analisi obiettiva e costruttiva su ciò che si ascolta, fa si che cantanti come Vasco e Ligabue vendano dischi a palate pure registrando una scorreggia. E i Radiohead stanno giocando un po troppo sul loro nome...
Dopo questo preambolo volevo rispondere al più garbato e rispettoso anonimo 2. Io personalmente penso che un disco come King of The Limbs non abbia nulla da portare nel tempo. Ne trovi a centinaia di dischi simili a quest'ottavo dei Radiohead, non vi è alcuna innovazione sonora si scivola tra glitch music e noiosissime drum machine per appena 37 minuti nei quali emergono appena un paio di tracce che in ogni caso non appaiono indimenticabili. Mi fa piacere in ogni caso che tu l'abbia trovato un buon acquisto. Alla faccia di Vasco Rossi e Ligabue...

Giuseppe S ha detto...

Ridicola Recensione e altrettanto Ridicoli Commenti.

A giudicare dalle idiozie scritte riesco facilmente a capire come dopo solo un paio d'ore dall'uscita siate riusciti a sfornare una simile porcata.

Non meritereste nemmeno di Recensire un Loop di 9 minuti del Nokia Tune ed è un bene che ci siano ancora Gruppi come i Verdena, Immondizia Derivativa dai Testi Insulsi (qualsiasi mentecatto in un pomeriggio riuscirebbe a riscrivere tutta la Discografia del gruppo) ad attirare gente come voi, Mosche Stercorarie.

Michele Montagano ha detto...

Ciao caro giubari ti allego un bel sito sul quale lasciare commenti (pensando sinceramente che tu possa essere ben ferrato in argomento) invece di parlare di porcate qui, parlane qua: http://www.youporn.com/
Per il resto sono felice che ti sia irato nel leggere questa mia recensione. E volevo chiederti se potessi inviarmi una demo di tua madre da recensire, roba tipo gemiti e lamenti, insomma porcate. Scherzi a parte, invece di insultare perchè non ci parli di una tua tesi personale a difesa di questo King of shit. Perchè voglio ricordarti che la mia non è altro che una tesi personale e non la parola dell'unto dal signore.
P.s. lascia stare i Verdena che sennò Giovanni s'incazza...
p.p.s. pprrrrrrrrrrrrrrr (scusa non ho saputo resistere)

Anonimo ha detto...

Montà sei fenomenale...non sei in grado di distinguere la ritmica che c'è fra smells like teen spirits e rape me e vuoi ergerti a recensire i radiohead...
Abbassa la testa, mettiti su una chitarra, sforzati a capire la differenza fra un giro di do e uno di sol e poi forse potremo parlare dei Radiohead.
Good day

Giuseppe S ha detto...

Insulti su mia madre, The King of Shit. Quanti anni hai 14?
Tu si che farai strada!

Anonimo ha detto...

Questa recensione è, per usare un eufemismo, RIDICOLA.E non perchè non vi piace The king of Limbs ma semplicemente perchè manifesta il dilettantismo più estremo (l'ho intuito sin dall'incipit "è una figata scrivere dei radiohead"). Un giro di parole che non dice niente del disco ma l'ho letta volentieri perchè mi avete rubato delle grasse risate! Il quadro mi si è chiarito quando avete tirato in ballo i Merdena. GRANDE Giubari.

Johnamoroso ha detto...

Cagatevi in mano e fate gli indiani.

Anonimo ha detto...

si infatti...dall'approccio e dagli insulti raffinati circa 14. Giubari salutiamo il potere di internet che consente a TUTTI (ma proprio A TUTTI) di dire la loro. e a noi di leggerla. AHAHAHAH. Bisogna anche confrontarsi coi dilettanti per fare due risate ogni tanto.

Michele Montagano ha detto...

Vi amo tutti e vi voglio sempre molto in forma, ma molto molto in forma !

Johnamoroso ha detto...

Anonimo tu sei arrivato qui solo perché noi volevamo attirare imbecilli come voi. È una recensione fatta per attirare gente sul nostro portale. Di fatti voi avete commentato i Radiohead e mica altra roba meno conosciuta? Il potere di internet ti permette anche di nasconserti dietro un anonimo, sei un vigliacco, noi ci mettiamo la faccia e abbiamo le palle di dire la nostra... Siamo noi a ridere di voi, era quello che volevo.

Michele Montagano ha detto...

"anonimi segaioli v.s anonimi alcolisti" cit.

Michele Montagano ha detto...

Giubari effettivamente mi sento in dovere di porgerti delle scuse per la battutaccia infantile. Mi sono girate a mille nel momento in cui hai tirato in ballo il discorso Verdena che non c'entra un cazzo. Superato ciò vi invito a postare tesi costruttive a difesa di questo album. Perchè signori, mi sembra di esser stato abbastanza obiettivo nel scrivere e non aver usato terminologie offensive quali "cagata", "schifezza", "abominio". Sono un fan dei Radiohead tanto quanto voi ed ero all'Arena Civica di Milano l'ultima volta che vennero in Italia. A noi non paga nessuno per scrivere queste cose, come nessuno paga gente che scrive sui propri blog di voler morire, che la vita fa schifo ecc... Quindi vi invito a postare commenti costruttivi avvalorando tesi personali a difesa di tale disco evitando di buttare merda indiscriminatamente. Per quanto riguarda il celarsi dietro l'anonimato a me non disturba più di tanto se lo si usa per esprimere pareri pacati e di scambio come "anonimo 2"...
Vi voglio sempre in forma. Baci e abbracci

casadivetro ha detto...

Tutto questo per un parere diverso........ma raffreddare gli animi, no?!
Sono solo opinioni, non si voleva mica "metterla già dura". Trovo preoccupante questo accanimento, a tratti aggressivo, sicuramente fine a se stesso.
Ma la cosa che più mi fa riflettere è che non si è argomentato nulla riguardo i Radiohead, ci si è ridotti a insultare chi ha recensito il disco e chi, come me per esempio, ha convenuto col giudizio. Il disco vi è piaciuto: diteci il perché, noi siamo qui!

Anonimo ha detto...

Montà io torno a riperterlo, sei fenomenale...da quel poco tempo che sfortunatamente ho trascorso con te e da questi pochi post, ho capito che il tuo profilo psicologico è piuttosto banale ed infantile, ma ridicolizzarti fino a questo punto...fenomenale, senza dubbio.

Andrea ha detto...

Cercando su google un recensione di King of the LImbs, ho trovato questa. Francamente mi chiedo come si possa parlare di un qualsivoglia disco in questo modo. Chiedo al recensore: lei è un giornalista? un musicista? o è solo il commento di un fan deluso? Perchè nei primi due casi è vergognoso pubblicare un articolo del genere, "note delicate di piano" "trasognante leggerezza" "beat atipico e originale" "voci dilatate e poi ristrette" "aggiunta di riverberi e cori provenienti da anticamere lontane" ecc. sono commenti da liceale su un album dei Tokyo Hotel)! C'è un lavoro di cesello in questo album, una ricerca del dettaglio, del particolare che altre band mainstream si sognano. Un uso dell'elettronica analogica e digitale che spesso si fonde con i suoni acustici creando un'ambiguità interessante e angosciante. Il basso la fà da padrona (non è forse una chitarra il basso?) certo, ma gli intrecci delle chitarre sono impressionanti per complessità e al contempo naturalezza all'ascolto. Il suono del basso (dei bassi, spesso più di uno in alcuni pezzi) è ricercatissimo e cangiante spesso modificato in fase di editing e la voce, strumento musicale per eccellenza, sfodera melodie strane, sospese (a volte non partono sulla tonalità di impianto del brano, e più di una volta rimandano la cadenza) sopra armonie tonali semplici con alcune modulazioni spiazzanti. Si potrebbe parlare per ore di questo piccolo capolavoro... Se invece si tratta solo di un fan deluso, legittimo che non le sia piaciuto.
saluti

Anonimo ha detto...

io non ho dato dell'imbecille a nessuno ed ecco che come unica risposta da chi non ha alternative giunge naturalmente l'offesa.
Bello, le cose "meno conosciute" le ascolto e comunque quando voglio leggerne non è certo su questa tua raccolta di banalità(anche perchè sospetto che quello che per me è "meno conosciuto" per te sia IGNOTO). La faccia ed il nome li metto, sulla rivista per cui scrivo. Che tu probabilmente non conosci, visto che le recensioni non iniziano mai con "è una figata". Cresci, fino ai 18 anni hai ancora tempo per imparare a scrivere e a relazionarti con gli altri.

casadivetro ha detto...

"Modificato in fase di editing."
(Che peso. Ora che lo so posso continuare a strimpellare Faust Arp?)
Andrea, il modo certosino in cui hai analizzato TKOL corrisponde esattamente a come ho percepito l'album: ghiaccio secco, asettico, bidimensionale. Chirurgicamente perfetto, quasi da amanuense (una perfezione che a me mette anche un po' in soggezione), tuttavia freddo. Ne scorgo l'ossatura in filigrana, sento dinamiche di basso pazzesche, fiati trattati, canti in terza su melodie in quinta, controtempi (Bloom riassume benissimo tutto questo) ok, ho ben chiara la struttura.
Ma oltre a questo (formalmente stupendo) paesaggio non vedo nulla. E' quasi un esercizio di stile algido e sterile.
Un po' come fare l'amore e non provare piacere. Tutto bello, ma così frigido...........alienante. A me ha messo agitazione, ti dirò.
Lo sto continuando ad ascoltare e rimango purtroppo scettica, delusa se vuoi.
Ma come ho letto in molti forum e blog......."è un album che si capirà tra anni". Sono perplessa. Secondo me TKOL non si ampia, non crea insenature, non si dà. E' chiuso in sé, come ho già detto, non esce. Questo album per me rimane fermo come le tette statuarie della Paolina Bonaparte del Canova. Compatto, non si scioglie mai, rimane lì.
E a me fa un po' paura.

Anonimo ha detto...

AH! Non dovrei ma ti faccio un favore e ti lascio una piccola dritta per la tua carriera da critico musicale: come prima cosa quando scrivi una recensione dovresti ACCERTARTI del titolo del disco. Che in questo caso [come scritto sulla copertina] è "THE KING OF LIMBS" e non "The king of THE Limbs". Prima di passare agli insulti potrebbe farti comodo dare un'occhiata all'album [ed esserti utile un bagno d'umiltà]. Auguri.

casadivetro ha detto...

E aggiungo una domanda: ma quanto piace a voi uomini fare gara a chi ce l'ha più lungo?
Se si parla di un disco dei Radiohead rimaniamo sull'argomento, non divaghiamo su "io scrivo su questa rivista, io conosco quell'altro, io credo tu sia un cretino/mentecatto solo perché hai un'opinione diversa" e altre elegantissime espressioni di cui sopra.....
Guardate cosa è diventata la discussione: 21 commenti di cui manco la metà riguarda TKOL. E' solo un disco, non è una questione di onore! Abbassiamo i toni, ragazzi!

p.s. Andrea, spiego meglio il prologo al mio precedente commento. Ora che so che il suono di basso è talvolta modificato in fase di editing cosa me ne faccio??? Mi fa piacere che tu lo sappia, ma ai fini di una recensione non credo sia fondamentale scriverlo.
E quindi, per favore, smettetela di misurarvelo!

Maurizio ha detto...

l'ultimo album dei radiohead è imbarazzante quanto i commenti di certi fan che, siccome non sanno raccapezzarsi di fronte alla scipitaggine dei brani, dicono che si tratta di un lavoro "ostico". ma de che? ma non scherziamo per favore. Tim Jonze, critico musicale del Guardian, lo ha definito, giustamente, un album insipido e “molto più commerciale del solito”. Altro che ostico!

Johnamoroso ha detto...

Anonimo ho capito finalmente chi sei. Bello ricevere dei commenti anonimi di uno che scrive per una rivista. Grazie! Secondo me devi essere uno di quelli che scrive le solite paraculate per cui molti lettori oggi preferiscono farsi delle opinioni sui blog che spendere dei soldi per ricevere in cambio nulla. Poi il fatto che tu stia ancora qui a paralare la dice lunga sulla tua professionalità, anzi mette in luce il fatto che i "giornalisti" si fanno un giro prima nel web per vedere cosa ne pensano i cretini come noi. Secondo tu ci campi e sicuro sei più bravo di noi, ma a me non non importa.
Il nostro è un parere come il tuo che ci hai detto che non capiamo una mazza, bene, grazie che ce l'hai fatto notare, scusaci delle offese.
Hai ragione il disco è bello! Grazie mille che ci hai fatto cambiare idea, che ci hai fatto capire che dire la nostra sia importante, viva il giornalismo musicale...

Mi fai pena!

Michele Montagano ha detto...

Qui si parla di essere o non essere giornalisti. Sapete, per diventare pubblicisti non è che ci voglia molto. Io non sono giornalista, nè un fan. Quando scrivo penso semplicemente a ciò che un disco mi suscita durante l'ascolto e lo faccio per passione e non di certo per innalzarmi a critico o a tutto so io. Essere giornalisti oggi, sopratutto in Italia, non comporta necessariamente essere competenti (come ben sapete senza che faccia esempi) Mi piace scrivere, e cerco di essere obiettivo quando scrivo. Mi piace conoscere gli artisti e confrontarmi con loro, ed è bello sentirsi dire spesso "sei uno di noi". Vi sono molte realtà sconosciute in Italia degne di nota. Gente meravigliosa nascosta in sottoboschi musicali ignorati totalmente, e voi inveite contro di me perchè ho detto (senza usare tanti sofismi evitando di parlare del basso modificato in fase di editing) che l'ultimo disco dei Radiohead è una sola !?
Il confronto è una cosa, l'insulto gratuito è un altra. Non ho mai preteso che la pensiate come me. Il disco dei Radiohead l'ho pagato e ho tutto il diritto di esprimere il mio parere come quando dico che la Nutella fa schifo.
Non vi trovate d'accordo ben venga. Lester Bangs è sempre stato la spina nel fianco di Lou Reed. Ma quando ha innalzato "Metal Machine Music" a capolavoro assoluto, lo stesso Lou Reed ne è rimasto imbarazzato. E con questo vogliamo dire che Bangs era un coglione perchè diceva che quello sfogo di tossicodipendenza di Reed era l'apice della sua carriera ?! Pace. Vi voglio sempre in forma.

Maurizio ha detto...

ma uno che si presenta come "anonimo" si permette pure di fare la voce grossa insultando chi ha scritto cose peraltro condivisibili? ma gli date pure retta?

Anonimo ha detto...

...e poi restiamo stupiti se non esiste un confronto serio da 'ste parti... diciamo che la "politica" dell'insulto, del gettare merda sugli altri per ricoprirli ed emergere dalla propria è quella che trionfa... ma vi rendete conto di ciò che è stato scritto/detto in questi post???? E' un disco, signori miei. E' musica che, anche se con opinioni diametralmente opposte, dovrebbe unire...
Condivido pienamente l'equilibrio e l'equidistanza di CASADIVETRO.
Scusate sto pistolotto iniziale ma non potevo esimermi...
Per quanto riguarda il vero motivo per scrivere da queste parti, il nuovo RH non mi emoziona.
Per restare (solo) al precedente e non andare troppo indietro, NUDE, VIDEOTAPE, ALL I NEED, per dirne soltanto 3, "arrivavano" subito e mi sono "restate".
L'apripista LOTUS FLOWERS non ha la stessa tensione, emotività, l'afflato (e forse anche la resa video...) di JIGSAW. E, si badi bene, lo sto confrontando con IN RAINBOWS e non con OK COMPUTER oppure THE BENDS...
L'album non è brutto né un passo falso ma, come dire, mi sembra inutile... scusate, amo i RH ma se questo disco non fosse stato inciso me ne sarei fatto una ragione...
Mi resta CODEX, ad esempio. Almeno a me. Una canzone che riascolterò spesso. Magari anche LITTLE BY LITTLE oppure SEPARATOR, ma il resto?
Anche la durata 37 minuti, 8 tracce. Sembra, insomma, un album "forzato"...
Il voto sufficiente, per me, è solo perchè sono i RH e posso perdonare un (mezzo) passo falso. La prossima volta, però, non li perdonerò!
Abbassate i toni, please... IT'S ONLY ROCK ('N'ROLL BUT I LIKE IT)...
Angelo

Anonimo ha detto...

Non concordo su quasi niente di quello scritto a dire la verità.
Codex è semplicemente la canzone più ''facile'' del cd.
Ad essere sincero è una recensione molto frettolosa e superficiale fatta 4 ore dopo l'uscita dell'album, tutto qua.
Quest'album non andrà giù a molti , di sicuro a tutti quelli che si aspettavano un album schitarrato.
Il cd lo trovo decisamente valido e qualitativamente sopra ad in rainbows. Il singolo '' classica canzone di atmosfera dei radiohead'' non ha niente a che vedere con altre loro canzoni e la linea vocale è davvero magnifica come in quasi tutto il cd.

Cris ha detto...

Ma sai che secondo me alla fine non ha tanto senso quello che hai scritto?!? XD

Cioè... Concludi dicendo che questo disco è una sola e pagare 7 euro per ascoltarlo lo trovi imbarazzante (cioè il costo di un cocktail annacquato in un qualsiasi posto al sabato sera secondo te non vale questo disco) ma poche righe sopra scrivi: "Non fraintendetemi la qualità di KING OF LIMBS è alta".

Mettiti d'accordo con te stesso la prossima volta.

Anonimo ha detto...

Mi sembra poco attendibile una recensione a pochi minuti dall'uscita di un album, indipendentemente dai suoi contenuti, soprattutto se le opinioni espresse nell'articolo sono così perentorie e assolutiste.
Quanto al voto finale, trovo che qualsiasi recensione di qualsiasi opera d'arte non possa essere minimizzata ad un voto come a scuola, proprio perchè soggetta al gusto personale. A me Picasso non piace, se votassi 2 qualsiasi suo quadro verrei ridicolizzato da chiunque. Certo, per fortuna non mi occupo di recensioni pittoriche, non avendone la qualifica....

Johnamoroso ha detto...

Ecco da dove provengono gli Anonimi esperti del settore Radiohead:

http://scatterbrain.altervista.org/mb/index.php?s=c2271720e6cb0b76a451e9d8e4314747&showtopic=13981&st=90

BRAVO GIUBARI! Gente che qui fa il critico musicale e che poi fa parte dei fedelissimi dei Radihead, essendo iscritto in un forum dedicato ai Radiohead. FATE PENA!

Crizia ha detto...

Certi commenti sono nauseanti come la drum machine in quest'album. E' come denudarsi in una chiesa gremita e dover affrontare l'ira e la disapprovazione di centinaia di persone per aver sfidato la sacralità delle loro icone. Fortunatamente, i Radiohead hanno già pensato da loro a auto sconsacrarsi pubblicando quest'album. Le vostre giornate sono salve.

Michele Montagano ha detto...

Aggiungerei al commento del buon vecchio John "Charles Manson" Amoroso, Se vi puzza il culo non venite a dire che in casa nostra c'è la merda.

Anonimo ha detto...

Ma Giovanni Amoroso, che qui interviene in veste di avvocato difensore di Michele Montagano per motivi ai più ignoti, che tanto urla e starnazza rivendicando la libertà di espressione che in realtà cerca di soffocare in chi non la pensa come lui, ricordando molto da vicino un personaggio politico italiano molto famoso all'estero in questo periodo, dicevamo, Giovanni Amoroso, non puoi accettare che a qualcuno i Radiohead possano piacere anche se a te e il tuo amico Michele no?

Michele Montagano ha detto...

http://www.youtube.com/watch?v=iNAaC_NJj_g

Michele Montagano ha detto...

Anonimo noi accettiamo volentieri che il disco possa esser piaciuto, anzi, quelli a cui non ha convinto sono in pochi, me compreso. Quello che non accettiamo è che si venga qui ad insultare senza esprimere pareri, celati dall'anonimato. Poi si continua a parlare di competenze. L'unica competenza che ci vuole per la musica, penso sia quella di emozionarsi o meno. In un paese libero ho l'assoluto diritto di dire che una cosa non mi piace dando dei pareri (a quanto pare condivisibili). Se avessi scritto una recensione negativa su un gruppo qualsiasi che non fosse stato questo, nessuno sarebbe arrivato qui a scrivere stronzate come "uno che inizia con figata" e cazzate varie. Siete tutti dei leccaculo che pendono dalle labbra di uno dei gruppi più ricchi al mondo. Quando invece stanno band che con 200 euro registrano un disco che spacca i sederini, lo mettono in free download, si fanno il culo per promuoverlo e nessuno se li caga. Intanto però la gente prenota a scatola chiusa TKOL senza pensarci. Date un occhiata in casa nostra e accorgetevi che non sono solo i Redioed a sfornare "melodie strane e bla bla bla su quanto sono alternativi fighi e bravi"

Johnamoroso ha detto...

NO. Io non accetto che uno parli di una recensione sotto l'anonimato, anzi che sparli nei forum dei Radiohead su di una semplice recensione che la pensa diversamente da voi.
Stai facendo il mio nome e cognome mentre tu sei un ANONIMO. SEI UN VIGLIACCO!
Io non cerco di soffocare, altrimenti non avrei dato la libertà di commnetare le recensioni in questo blog.

Poi come ti viene in mente di citare un "personaggio politico italiano motlo famoso all'estero in questo periodo", parlando di me? Io sono Charls Manson ahahah

Continua a commentare, noi ci stiamo solo divertendo...

casadivetro ha detto...

Leggendo alcuni commenti sul forum rimango allibita dal livello di "fanboyismo"......manco Steve Jobs crea degli adepti così esaltati. Passi la devozione, ma qui sfociamo nel fondamentalismo.

Carissime teste di radio, vi invito di nuovo ad abbassare le vostre unborn chicken voices.

Michele Montagano ha detto...

Helter Skelter Charles !!!

Anonimo ha detto...

considerando gli standard dei radiohead questo disco è effettivamente un passo falso...ma bisognerebbe comunque tenere conto dell'abbisso che c'è tra i radiohead e il resto della musica attualmente in circolazione

Anonimo ha detto...

mi fa piacere che nonostante gli insulti tu abbia seguito il mio consiglio e sia andato a leggere il titolo del disco.

Michele Montagano ha detto...

Mi fa piacere che continuate a commentare insulsamente portando accessi

Anonimo ha detto...

Salve, il disco in se per se è difficile da ascoltare , ma gente qua stiamo parlando dei Radiohead, un gruppo che ha deciso di non fare pop,di non fare rock,di non fare avanguardia..ma farli praticamente tutti e te tre insieme in una veste diversa dal comune...dopo ok computer avevano le porte spalancate per fare un disco simile, la gente li avrebbe amati cmq. e invece no! Hanno osato,rischiato e ricercato.....e in effetti dopo Ok Computer che potevano fare più,appunto quello che hanno fatto da kid A in poi...ricerca di qualcosa di nuovo, se volevate la stessa cosa, basta ascoltare gli Oasis,se volete invece ascoltare di tutto dal rock all'elettronica, dal pop all'avanguardia...ci sono i Radiohead. Una cosa, se non vi piace Anonimo disabilitate questa funzione,altrimenti tacete.

casadivetro ha detto...

Capitan ovvio, grazie del commento qualunquista.

Anonimo ha detto...

scusa casadivetro ,ma tu che dici di aver seguito e amato i radiohead dovresti capire quello che dico io, i Radiohead hanno fatto una scelta dopo ok Computer,può piacerti o meno, ma la loro scelta è chiara e netta. è un gruppo che riesce a sorprenderti sempre, in ogni senso e non appare per questo scontato, a me piace questa scelta, fa bene avere un gruppo del genere nel vasto panorama rock , a te evidentemente non piace questa scelta, e non hai apprezzato in particolare questo ultimo lavoro, ci può stare, ma dire che il mio commento è qualunquista mi fa dubitare che tu hai realmente capito di cosa si stesse parlando e cosa ancor più grave, mi fai dubitare se veramente hai seguito questo gruppo negli anni..e specialmente da Kid/A in poi....

casadivetro ha detto...

"se volevate la stessa cosa, basta ascoltare gli Oasis" è uno dei commenti più qualunquisti che abbia mai letto. Chi ha mai voluto un secondo OK Computer? Ho mai detto una cosa del genere? Sono scettica sulla struttura molto fredda e statica di quest'album di cui tuttavia non si può non riconoscere la cura sopraffina del suono, caratteristica a cui siamo ben abituati. Capisco l'evoluzione, la ricerca, il percorso sempre originale, ma quest'album è un divertissement, niente di più.
"cosa ancora più grave"..........?????????
Amnesiac è l'album che preferisco di più.

Anonimo ha detto...

"Amnesiac è l'album che preferisco di più"....è una battuta?

Anonimo ha detto...

Un disco davvero mediocre, che non ha una canzone degna di nota (a parte la discreta Lotus flower). A tratti si sfiora addirittura l'imbarazzo (cos'è Feral? Non si può sentire...) Per me bocciato

casadivetro ha detto...

<<"Amnesiac è l'album che preferisco di più"....è una battuta?>>

Ah, sì, è vero, Amnesiac non va giù a molti.....

Anonimo ha detto...

Se proprio vogliamo essere onesti,Amnesiac è l'anello debole dei Radiohead,molto al di sotto di Kid A e giusto fatto per accontentare una piccola parte di fans (davvero modesta) che era rimasta straniata da Kid A. Lo stesso faranno ora per quest'ultimo album..ma in questo caso il risultato sarà diverso...poi se vogliamo paragonare questo album ad Amnesiac lo trovo più originale e meno scontato, è sempre un album al di sotto delle altre opere dei Radiohead,ma meglio di Amnesiac .Concludendo Amnesiac lo trovo un album inutile, salvo Piramid Song!

P.S.
SONO SEMPRE L'ANONIMO DI PRIMA! ;)

Anonimo ha detto...

Penso che per sentire questo disco, ed apprezzarlo al meglio, bisogna che chi si trovi dietro gli auricolari abbia a disposizione degli alloggi cartilagini musicalmente molto sviluppati. Mi spiace leggere di coloro che, per costruire una recensione just in.time, fanno degli enormi pastrocchi. Questa voglia smisurata di spiegare traccia per traccia, come nei bonus dei dvd dove un film viene descritto scena per scena con l'audio multi lingue, privando lo spettatore del suo destino sensoriale. E' una scelta certo, ma a mio avviso sono occasioni perse, occasioni stillate in un epoca poco più che sterile. A metà, senza entrare nell'idea del concept album, credo che tutti quanti hanno vissuto un'esperienza trascendentale nel ascolto, però può darsi che non se ne rendano conto o, come lo scrivente, non ne sanno riferire. Oggi, stranamente, me lo immagino come una stanza bianca che a poco a poco si riempie....
Per chi non può vedersi in altro da Sé, invito, amichevolmente, ad iniziare prima dalle boy band o a cercare nel box office, un po per allenarsi l'orecchio e conoscere quanti più gossip possibili... poi magari dopo qualche annetto, quando ne avete piene le palle, magari ritornare sul limbs e può darsi che di gitto alberi, panchine e sentieri come per magia si proiettano nella mente. Niente da capire, sentire... in uno stato di quasi coscienza...sb

Michele Montagano ha detto...

Ok ok...questo disco a distanza di due mesi continua ancora a non dirmi nulla, ad essere freddo, monotono...preferisco dedicare il mio tempo a sentire migliaia di altre cose piuttosto che cercare un senso nascosto ad un album che non lo ha...le cartilagini mi si sono arrugginite anche grazie ai meccanismi di un disco così genialmente creato per far (S)parlare di sè da gente che crede di saperla lunga (e probabilmente la sa) ma che non mantiene un minimo di obiettività...per quanto riguarda la sfera emozionale KOL è un disco vuoto, spento, noioso e altri 10 aggettivi che non ho voglia di cercare..."The King of Limbs è la seconda parte di un esperimento antropologico iniziato 4 anni fa con In Rainbows per testare la capacità di sopportazione dei nostri fans. Siamo già al lavoro sulla terza ed ultima parte, uscirà tra 8 anni e conterrà sei canzoni ancora più orripilanti di queste.” (Thom Yorke)

Anonimo ha detto...

Scusa Michele, puoi dirci la fonte di questa informazione su Thome Yorke? Sai qualcuno potrebbe pensare che stai millantando per giustificare la tua pessima recensione, grazie.
Ciao!

Michele Montagano ha detto...

Visto che siete tutte persone professionali cercatevela la fonte...

Anonimo ha detto...

E non litigate cazzo! Non è possibile che si finisca sempre in caciara! Questo disco non è un capolavoro e certo (ma che paragone è?!!) se confrontato con il Blasco e il Liga sì che diventa un capolavoro. Ma di per sé è un pesante passo indietro di una band che tanto ci ha dato. Sembrano brani scritti dai Radiohead in spiaggia, mangiando salsiccia, e ubriachi han detto "perché non ci registriamo e pubblichiamo 'sta roba, tanto siamo i Radiohead?". Detto fatto. E' dannatamente vuoto. Rivoglio i Radiohead che ho amato e che amo ancora e non questa copia mal riuscita dei Radiohead. Vogliamo poi parlare del Thom Repetto?!!

Anonimo ha detto...

Ho come l'impressione che la distanza tra la cultura musicale posseduta ed espressa dai Radiohead e quella detenuta, invece, dai suoi fan sia oramai incolmabile.
Che un disco possa piacere o meno è più che legittimo, ci mancherebbe. Non sto certo a puntualizzare su questo.
Ma il modo in cui si critica e se ne parla è la cartina di tornasole del vuoto di cui sopra... Senza sé e senza ma.
Bollare un disco per la sua durata, per il fatto che ha troppa elettronica e poche chitarre e per la sua mancanza di slanci epici e strappacuore indica il livello medio di ascolto (inteso nel senso più ampio del termine) della fanbase; che, paragonato alla parabola artistica e alla ricerca musicale intrapresa del gruppo, è francamente imbarazzante...
Saluti
Stefano

Riccardo ha detto...

è la seconda volta che ascolto questo lavoro e secondo me non è affatto freddo, forse al contrario troppo caldo, umido, afoso, ansiotico... secondo me bellissimo, da musicista poi lo trovo geniale e benchè io sia un chitarrista e adoro Greenwood non mi dispiace affatto che le chitarre siano nascoste, chitarre nel classico senso della parola perchè se uno ha un po' di orecchio può trovare molti lavoretti più che geniali nel corso dei brani e più ascolti, più ci fai caso...
Rispetto a In Rainbows è sicuramente più indigesto, ma più lo sento è più sono rapito, lo trovo un piccolo grande capolavoro di una delle poche band che lavora più per la propria crescita e soddisfazione musicale che per la gran massa di gente affamata di pezzi che ti "restano"... lo trovo al pari di grandi composizioni freejazz non per tutti ma un gran bell'album

DarioBonja ha detto...

forse è difficile, ma giace là dove vorrei essere sempre.
lo trovo semplicemente... anzi non lo trovo, lo vivo.

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