Yuck - S.t. (Recensione)

Prendete i Dinosaur Jr, aggiungete una manciata di Jesus and Mary Chain, qualche goccia di Pavement e una spolverata di Pixies ed ecco a voi gli Yuck. Non fatevi ingannare dal nome (Yuck significa qualcosa di stupido o giù di lì) questi cinque ragazzi ci hanno confezionato a dovere un disco perfetto. Lo shoegaze non è mai stato così bello e io mai così esaltato, perchè signore e signori, con un esordio simile questi ragazzi faranno molto parlare di sé in futuro. “Get Away”, chitarre graffianti alla Joseph Donald Mascis e uno stacco che resta impresso, è la prima di dodici stupende tracce nelle quali ritroviamo gli anni '80 e '90 in tutto il loro splendore. “The Wall” con le sue dilatazioni e il motivetto che ti resta attaccato, è adorabile fin dal primo ascolto. Per non parlare di “Georgia”, la canzone da ballare per eccellenza e che non vi scollerete mai di dosso. Proseguendo con “Suck” ci troviamo davanti ad una ballad dall'aspetto ubriaco e narcolettico. “Sunday”( non c'entra nulla con l'omonima sonicyouthiana) è un brano che mischia sapientemente elementi folk con ritornelli dilatati e tipicamente shoegaze. La strumentale“Rose Gives a Lilly” rimanda all'ultimo disco della “Gioventù Sonica” e tenta di spingersi verso rive dream pop. E poi in conclusione la componente melodica che ha caratterizzato lo scorrere di queste prime dieci tracce scompare con l'entrata in scena di “Rubber”, e dico io: quale miglior modo di chiudere un album così meraviglioso se non con un capolavoro come questo ?! Sette minuti di dilatazione martellante che sembra di ascoltare con la testa immersa in una vasca da bagno. Il tempo e la voce quasi in moviola, un tappeto dilatato sul quale salgono arpeggi e feedback in un esplosione sonora che non ha limiti.

Non ho altro da aggiungere se non di ascoltare questo disco e innamorarvene almeno quanto me.

Label: Fat Possum Records

Voto: ◆ ◆ ◆ ◆ ◇