Sascha Ring, in arte Apparat, è uno dei dj più apprezzati al mondo negli ultimi anni, e ci propone questo nuovo album, The devil's walk, che rappresenta un passo evolutivo, ma, se vogliamo, un passo falso verso un territorio completamente differente rispetto alle sue produzioni del passato. E' sempre stato noto il fatto che tutti i grandi dj rendessero molto più dal vivo piuttosto che su disco, ma Apparat propone qualcosa di completamente diverso. D'altronde, la formula odierna dell'IDM ci propone, nella maggior parte dei casi, dei prodotti che di elettronica non hanno più nulla. Le aspettative di chi va a recensire un disco di un grandissimo producer sono molto alte, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un lavoro di pop lento, che denota un compositore stanco e che dimostra la sua genialità attraverso la realizzazione di un disco anti - elettronico, pubblicato come Apparat. Al di fuori della bontà dei brani, che richiamano talvolta anche grandi act come i Radiohead, ma senza avere la loro grande genialità, Ring scimmiotta in modo improbabile Thom Yorke, poggiando su beat inesistenti e su ritmi vagamente tribali e giri di tastiera banali e ripetitivi fino allo stremo. Nella piattezza del disco non emergono brani particolarmente validi in quanto seguono tutti la stessa linea. Dato ciò, ci si chiede perchè pubblicare un disco così vuoto di idee, così vellutato e così pop, spacciandolo per l'ultimo masterpiece del sapiente lavoro elettronico di un producer che può e che deve fare molto di più per guadagnarsi la sufficienza. Aspettiamo il prossimo lavoro.
Voto: ◆◇◇◇◇
Label: Mute records
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