Avreste voi mai pensato di salmodiare i veneti ES e rendere allegorica la loro carica allargata a forme stilistiche che stirano il pop, pettinano l’indie e scombussalano la forma canzone come una gomma americana appiccicata sotto il sedile dell’ascolto? No, invece con lo stupore corredato da un ohoooo la cosa viene giusta e da fare; “Tutti contro tutti portiere volante” è il disco ambasciatore del loro ritornare sotto i lettori ottici di tutta Italia e “fare solo quello che si vuole fare, se ci si diverte a farlo” è il loro motto, il loro manifesto/pensiero con cui propagandono attraverso i woofer la loro innata voglia di farsi sentire come si deve.
Se qualcuno avesse dubbi sul fatto che il pop indipendente oggidì significhi distrazione, noia e sbadiglio extralarge deve ricredersi, chiedere perdono e ascoltare queste tredici tracce per poi tirare una linea di demarcazione tra il piacere acquisito dell’ascolto e i cattivi pensieri di prima, poi tirare avanti e sorridere seguendo il tracciato; appunto tredici percorsi che si tengono benissimo alla larga da vocazioni commerciali e da eccessive levigature modaiole, mentre i suoni, parole e le soluzioni invece di accumulare sempre tutto e subito ricercano l’essenziale, la pulizia e l’onestà intellettiva per un disco che ha la fortunata sindrome di non essere uguale o pressappoco a nessuno che ciondola nel circondario.
Pazzie, piccole storie, dolcezze da carillion, soft-tone dell’anima e Mogol/Battisti in qualche taschino sdrucito “La lingua sotto i denti”, “Ho ormai i tuoi nei (quando tu accarezzi i miei)” pop d’autore con il vizio indigeno dell’imprevedibilità, questo più o meno il gioco dinamico di questo bel disco molto estetico e seguibile e che una volta ingoiato dal lettore regala una bella manciata di minuti tutti contaminati da una febbre armonica; bello lo shake aggiornato all’oggi “Kerry Von Erich”, grazioso il tempo liquido come una pozzanghera di un dopo pioggia “Sto benissimo”, tenero il sussurro confidenziale “Un soldino per i tuoi pensieri (economia domestica)”, pensieroso il tocco greve di un pianoforte imbronciato “Lenzuola nuove” e stupenda quell’onda sixsteen di “Pardesòra” che riporta alle ballatone in bianco e nero dei Dik Dik e a tanti amarcord inestimabili.
Il repertorio ES è pronto per andare oltre i gironi dell’underground, la loro attitudine a creare stupori e bella musica è qui sotto gli orecchi di tutti e la contemporaneità trascinante che si portano come bagaglio al collo è di quelle che attraversano correnti ed inquadramenti; questa musica sia da “ES-empio” per i tanti e per i tutti che vogliono musicare la vita.
Voto: ◆◆◆◆◇
Label: Fosbury Records/Dischi Soviet Studio 2011
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